Grande attesa a Soverato per La Ruina in scena al Grillo domenica con “Polvere”.

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“Le botte sono la parte più fisica del rapporto violento di coppia; l’uccisione della donna la parte conclusiva. Ma c’è un prima, immateriale, impalpabile, polvere evanescente che si solleva piano intorno alla donna, la circonda, la avvolge, ne mina le certezze, ne annienta la forza, il coraggio, spegne il sorriso e la capacità di sognare. Una polvere opaca che confonde, fatta di parole che umiliano e feriscono, di piccoli sgarbi, di riconoscimenti mancati, di affetto sbrigativo, talvolta brusco (parole di un’operatrice di un centro antiviolenza). Non so quanto c’entri il femminicidio con questo lavoro. Ma di sicuro c’entrano i rapporti di potere all’interno della coppia, di cui quasi ovunque si trovano tracce”. Queste le parole con le quali Saverio La Ruina descrive il nuovo e sconvolgente spettacolo, Polvere, che approda domenica 7 febbraio al Teatro del Grillo di Soverato.

Federico Giani, Mauro Parrinello e Celeste Gugliandolo ne L'invenzione senza futuro.
Federico Giani, Mauro Parrinello e Celeste Gugliandolo ne “L’invenzione senza futuro”.

Artista unico, attore e drammaturgo calabrese pluripremiato (quattro premi Ubu come attore e come drammaturgo), La Ruina mette in scena une gioiello di drammaturgia che parla alla strettissima attualità della cronaca come all’archetipo della nostra cultura. Un dramma intenso che il Teatro del Grillo offre ai suoi spettatori come occasione unica che non mancherà di far emozionare e riflettere. Una grande prova che segue quella di domenica scorsa al Grillo, con la scelta intensa e originale di mandare in scena i giovani drammaturghi della compagnia genovese Dei Demoni e torinese Tedacà, per un progetto teatrale che ha commosso la sala nel suo viaggio nel cinema in un’ora esatta, ripercorrendo la storia dei fratelli Louis e Auguste Lumiere. Da quando erano bambini e si incantavano ad ascoltare le favole della mamma, e cercare di metterle in scena su marchingegni dentati e rotanti, la piece segue la loro vicenda passando per la loro invenzione del proiettore, con continui flashback e flashforward intessuti di citazioni, allusioni, rimandi a due secoli di cinema, fino all’ultima scena con la ragazza adolescente che assiste per la prima volta a Via col vento e chiama la mamma al cellulare per dirle che è bellissimo. Perché cambiano le tecniche ma l’emozione resta unica.

L’appuntamento al Teatro del Grillo con La Ruina è domenica 7 nei due turni delle 17 e delle 20.45.

Teresa Pittelli 

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