Insieme per cambiare almeno parte del bilancio comunale. In una sala consiliare affollata per essere in pieno agosto e alla presenza di molti gestori di attività commerciali, invero un po’ arrabbiati con l’attuale amministrazione comunale, i due gruppi di minoranza in consiglio comunale, Democratici per Girifalco e Cittadini liberi e attivi hanno presentato alla stampa e alla cittadinanza l’emendamento che presenteranno all’attenzione del prossimo consiglio comunale dove, finalmente, sarà discusso ed eventualmente approvato il bilancio di previsione 2015. Un emendamento congiunto che i consiglieri Mario Deonofrio, Luigi Stranieri e Teresa Signorello, che assieme rappresentano circa il 54 % del corpo elettorale, con il quale i due gruppi intendono modificare alcune scelte che si intravvedono nella lettura dello schema di bilancio posto già all’attenzione dei consiglieri.
Sull’onda della necessità, come affermato pubblicamente dalla stessa maggioranza, di fare i conti con una situazione economica non proprio florida, i gruppi di minoranza vogliono tagliare i capitoli dedicati alle consulenze dirette e al finanziamento delle attività di comunicazione del comune, per rimpinguare i capitoli dedicati alle politiche sociali. Secondo Stranieri, Deonofrio e Signorello, infatti, in un periodo storico così difficile, non solo per i conti pubblici ovviamente ma soprattutto per le condizioni economiche di larghi strati della popolazione, si può benissimo fare a meno di impiegare massicce risorse per il ricorso a consulenze e per le pratiche di comunicazione ai cittadini, per concentrare risorse invece nel campo dell’intervento e delle politiche sociali per alleviare e calmierare quantomeno gli effetti peggiori sulla popolazione di una crisi economica e sociale che pare senza fine. “Premesso che la stesura del bilancio, come atto monocratico, è stato predisposto – hanno dichiarato Deonofrio, Signorello e Stranieri – dalla sola maggioranza che non ha ritenuto opportuno coinvolgere né i consiglieri di opposizione né tanto meno la società civile né le associazioni. Metodologia che ha poco del bilancio partecipato, anzi è l’antitesi di quello che dovrebbe essere, almeno, il tentativo di condivisione dello spirito di uno strumento politico-amministrativo, indispensabile per la programmazione”.
A completare le difficoltà avute dall’opposizione è stata anche l’assenza, per ferie, del responsabile dell’area finanziaria. Entrando nel merito “dalla lettura dei vari capitoli di bilancio, avvenuta in tempi rapidi, si è potuto constatare come questa amministrazione ha fortemente penalizzato quelle voci che erano a sostegno delle problematiche sociali riferite ai nostri concittadini più svantaggiati, nonché, prendendo spunto da quel noto ministro che sottolineò”con la cultura non si mangia”, ha ritenuto opportuno annientare i fondi delle attività culturali, quali manifestazioni teatrali e scavi archeologici. Questa decisione passata nella stessa maggioranza, dove si annidano assessori e consiglieri con deleghe alla cultura, alle tradizioni, divenute, di fatto, vuote grazie a queste scelte. Le novità che caratterizzano questo strumento amministrativo vanno individuate nei fondi destinati all’informativa ai cittadini, il cosiddetto “ufficio stampa”, nonché i fondi destinati alla progettazione e consulenze esterne” (riproduzione riservata).
Massimo Pinna