Avevano adescato via Internet, su un sito web di incontri, un giovane catanzarese con la scusa di un appuntamento galante “al buio”. Per poi pestarlo e derubarlo: arrestato dalla squadra mobile di Catanzaro anche il complice. Nei giorni scorsi, la polizia di stato ha tratto in arresto Krasimir Plamenov Mihaylov classe ‘78, cittadino bulgaro da anni residente a Catanzaro, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale del capoluogo, che ha ritenuto sussistere nei confronti dell’uomo esigenze cautelari tali da meritare la custodia in carcere, accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica. L’accusa che incombe sul Mihaylov è semplice e grave, ritenendolo il gip autore della rapina consumata lo scorso 25 settembre 2014, insieme al catanzarese Domenico Corapi, già tratto in arresto l’estate scorsa con l’accusa di essere l’artefice del delitto. La rapina ha visto vittima inconsapevole un giovane catanzarese, prima attratto con la promessa di un incontro galante poi malmenato e derubato di quanto aveva in tasca.
Il fatto fece scalpore in città, mettendo a nudo, semmai ce ne fosse bisogno, le insidie che si nascondono dietro gli spazi sconfinati offerti da internet, la cui misura sfugge a qualsiasi pretesa di controllo che non sia quello della accorta prudenza. Il ragazzo si imbatteva infatti nei rapinatori nei pressi di un campo sportivo alla periferia nord di Catanzaro, dove i malviventi gli avevano dato appuntamento fingendosi quello che proprio non potevano essere: una donna in cerca di amicizie galanti. Le mentite spoglie erano assunte on line da Corapi, che intesseva una comunicazione via chat con il ragazzo spacciandosi per una donna che mostrava interesse per la vittima, illudendolo di essere pronta a un’avventura sentimentale. La giovane vittima cadeva nel tranello e accettava l’invito di quella donna sotto mentite spoglie. Raggiungeva il campo sportivo Lenza, in località Gagliano, e lì si imbatteva nel Corapi che lo rapinava dei suoi averi. La vittima, subìto il delitto, ne faceva denuncia agli uomini della squadra Mobile e della sezione di polizia postale di Catanzaro, che risalivano ai malviventi individuando nel Mihaylov il complice.
Il bulgaro, noto con l’appellativo di “Krasi”, stando alle accuse che gli muove il provvedimento di carcerazione, aveva accompagnato Corapiì all’appuntamento con la vittima designata dandogli man forte a mettere a segno il reato. Accortosi del tranello in cui era cascato, il ragazzo cercava di sfuggire alla presa dei malviventi ma nulla poteva allorché i rapinatori pur di realizzare i loro piani lo rincorrevano fino a braccarlo, prima il Corapi a piedi poi il Mihaylov con la sua auto. Raggiunta la vittima i due lo spogliavano del telefono cellulare e dei soldi che aveva in tasca. Prima per Corapi e ora per “Krasi” si sono aperte le porte del carcere, in attesa che l’Autorità Giudiziaria decida delle sue responsabilità.
Comunicato stampa Questura di Catanzaro – Squadra mobile