La lettera con la quale l’ex assessore regionale Sergio Scarpino nell’accomiatarsi dalla politica dava un ultimo consiglio a Mario Oliverio, segnalando Gianvito Casadonte, direttore del Mgff, e Daniele Rossi presidente di Confindustria, come due giovani eccellenze da valorizzate chiamandoli a far parte della giunta regionale non è caduta nel vuoto. Per chi credeva che quella dell’ex assessore al bilancio e al turismo della Regione Calabria fosse un’uscita un po’ idealista, da padre nobile che facendo in qualche modo anche autocritica indica la strada del talento, del merito e del ricambio generazionale al Governatore con cui ha condiviso un trentennio di politica e battaglie (pur se da schieramenti diversi), probabilmente si sbagliava. A rilanciare l’appello di Scarpino – che a Oliverio ha chiesto espressamente di guardare a giovani capaci e di buona volontà che stanno dando lustro alla nostra terra, per tutti quelli che credono che non sia solo il fortino della ‘ndrangheta – è scesa in campo anche LaC, astro nascente delle tv regionali di proprietà di Domenico Maduli, patron della Publiemme e in ottimi rapporti con Mario Oliverio.
Pasquale Motta, direttore responsabile LaCnews24, il portale del gruppo, nel suo editoriale di ieri sottolinea che quello di Sergio Scarpino “non è il solito retorico appello al rinnovamento della politica ma una richiesta di promuovere il merito, il talento, la capacità di creare e fare, in una regione che purtroppo non ha mai facilitato la vita a coloro che hanno idee da esprimere e progetti da sviluppare”. Secondo Motta “l’appello di Scarpino e’ sentito, per certi aspetti autocritico, comunque consapevole del fatto che in Calabria spesso non sono i migliori ad essere utilizzati ma i mediocri, gli amici degli amici, mentre i bravi, i talenti, quelli che si sono affermati nelle nostre università o hanno dimostrato attivismo culturale, economico e politico, sono guardati con sospetto, tenuti ai margini, spesso superati dalla promozione di figure squallide, incompetenti, ma super raccomandate”. Il direttore de LaCnews propone due cose: cambiare l’attuale modello della p.a. che rinnova sempre sé stessa, aprendo dirigenze pubbliche e incarichi politici a giovani managar, studenti brillanti e imprenditori di successo. E passare dalle parole ai fatti chiamando davvero eccellenze come Rossi e Casadonte (che è riuscito ad affermare un festival del cinema nato in Calabria a livello nazionale e internazionale, mentre in Calabria la Film Commission presieduta da un commercialista di fatto chiudeva).
E il tam-tam in queste ore sta trasformando quello che avrebbe potuto sembrare un appello provocatorio o di bandiera in un’idea concreta, della quale si comincia a parlare – ancora sussurrando – pure nei corridoi di palazzo Alemanni. Ipoteticamente la destinazione naturale di Casadonte dovrebbe essere l’assessorato alla Cultura, mentre per Rossi ci sarebbe il Turismo. Interrogati in merito, gli interessati nicchiano, senza commentare né l’appello di Scarpino né la nuova uscita di Motta. Nessuno dei due, però, ha preso posizione per respingere con decisione questa eventualità. Che stiano cominciando a crederci anche loro? Un’ipotesi altamente improbabile, considerati anche gli impegni tutti tesi al management delle rispettive attività, ma che in molti sperano non sia del tutto esclusa.
Teresa Pittelli