“Fondi Ue, sanità, porto, comprensorio: qual è l’idea di Soverato?”. Severino (Pd) all’attacco.

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Severino
Francesco Severino

A pochi giorni da due incontri pubblici di alto rilievo istituzionale organizzati dall’amministrazione comunale di Soverato, su temi cruciali come il futuro dell’ospedale e della sanità territoriale e l’opportunità di sviluppo della nuova “infornata” di fondi europei 2014-2020, a voler esprimere la sua perplessità per l’idea di città e di territorio che ne emerge è Francesco Severino, consigliere di Pd Oltre e presidente del circolo del Partito democratico cittadino.

D. Consigliere Severino, qualcosa comincia a muoversi, a Soverato arrivano i vertici dell’asp e della Regione per parlare di sanità e sviluppo. Dov’è il problema?

R. Il problema è che questi incontri non rappresentano un vero tentativo di fare rete tra Comuni del territorio per partorire un’idea e un progetto da portare avanti con forza e se serve con una battaglia. L’esempio dell’incontro con Giuseppe Perri, direttore generale dell’asp, ne è la prova: a fronte di un atto aziendale in procinto di essere approvato, con un inevitabile smantellamento della maggior parte dei reparti dell’ospedale di Soverato, qual è stata la proposta del sindaco Alecci e degli amministratori? Mi sembra nessuna in particolare.

D. La sua invece?

R. Io ho sostenuto in quella sede che si doveva chiedere di bloccare l’atto aziendale, ma nessuno mi ha dato retta. Menomale che a dare ascolto a questa istanza, arrivata non solo da me ma da tanti amministratori calabresi, siano stati i vertici delle asp, con la conseguenza di un giusto rinvio dell’approvazione dell’atto aziendale, sulla scorta della rinegoziazione in atto del piano di rientro. La sua approvazione entro febbraio (entro 60 giorni dal decreto del commissario Scura n. 130 del 15 dicembre, ndr) sarebbe stata infatti un problema per la sanità di territori vasti e delicati come il nostro.

D. Perché non è venuto a dire la sua, insieme al gruppo Pd-Oltre, all’importante incontro con il presidente del consiglio regionale Nicola Irto sulla programmazione Ue 2014-2020? Gli assenti hanno sempre torto.

R. Perché occorre il rispetto politico per il consiglio comunale, innanzitutto, e perché inoltre è mancata al solito la concertazione anche con il territorio sulla nostra idea di sviluppo comprensoriale. Non a caso la maggior parte dei sindaci era, ancora una volta, assente. E quale proposta o progetto innovativo ha presentato l’amministrazione di Soverato, che dovrebbe essere alla guida di tutto il territorio nelle idee di sviluppo? Quale la visione nuova della città e del suo comprensorio? La verità è che continuando così, anziché essere capofila rischiamo l’isolamento.

D. La sua idea di sviluppo quale sarebbe?

R. Innanzitutto non concordo con il sindaco quando dice che puntare sull’agricoltura non è prioritario, perché al contrario il Psr è una fonte di speranza per i tanti agricoltori del territorio e per un’attività agro-industriale che può essere invece un fiore all’occhiello. A proposito di agricoltura mi risulta che all’amministrazione sia stata offerta dalla Regione la possibilità di potenziare l’ufficio competente di Soverato. Un settore cruciale, a mio parere, per un’economia non più basata solo su edilizia e servizi, e anche perché corollario ideale di un turismo eno-gastronomico e naturalistico, che superi l’idea della sola stagione balneare di due settimane.

D. E poi?

R. E poi il progetto turistico deve essere comprensoriale, valorizzando le vocazioni di ogni paese per offrire al turista una full immersion di qualità nei sapori, nelle tradizioni e nelle peculiarità paesaggistiche di ogni territorio: si sta pensando da più parti a infrastrutture di collegamento, come piste ciclabili e passeggiate a mare, tra i vari paesi della costa. Ed è notizia di oggi che la rimodulazione dei fondi Pac approvata ieri dalla giunta regionale abbia assegnato 20 milioni di euro per il porto di Catanzaro: ma che ne è del progetto del porto di Soverato-Satriano, con ricadute turistiche e commerciali su tutto il circondario, a cominciare dai comuni di Davoli e Montepaone? Queste sono le cose di cui vorrei parlare. Ma non vedo un dibattito serio su quale città vogliamo essere e diventare, anzi mi sembra che l’identità di Soverato vada anche perdendo risorse, dal Supercinema all’Agenzia delle entrate. Corriamo ai ripari finché siamo in tempo. Io sono disposto al dialogo. Ma con  il rispetto istituzionale.

Teresa Pittelli

 

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