Scelte attendiste, veto “incomprensibile” su Giovanni Mirarchi alla carica di portavoce provinciale, abbandono del territorio. Sono queste le ragioni che, secondo la lettera firmata ieri sera praticamente da tutto il quadro dirigente di Fratelli d’Italia di Catanzaro e del basso ionio, hanno portato a un’eclatante e inusitata dimissione di massa. Ecco le motivazioni:
*Nel corso di una conferenza stampa celebratasi questa mattina presso il Comune di Catanzaro, sono state illustrate le ragioni che hanno condotto la quasi totalità dei quadri dirigenti di Fratelli d’Italia della provincia di Catanzaro alle dimissioni Tale decisione, sofferta e ponderata, è conseguenza esclusiva delle scelte operate dal nuovo portavoce regionale Ernesto Rapani avallata dai vertici nazionali del partito. Sono venuti a mancare i criteri ispiratori del coinvolgimento nel progetto di Fratelli d’Italia, posto che dalla sua nascita la partecipazione nel partito si è sempre basata sul possesso dei principi della Destra oltre che sulla meritocrazia.
Questi elementi sono stati alla base della nomina dello stesso Rapani, il quale è stato appunto premiato per la sua militanza oltre che per i meriti conquistati sul campo, tra i quali, spicca prepotentemente la recente battaglia per la guida del comune di Rossano. Proprio questa nomina, condivisa e acclamata da tutti, era di buon auspicio per il rinnovo della carica di portavoce provinciale di Catanzaro, all’indomani delle dimissioni di Andrea Davoli. Nell’uno come nell’altro caso avrebbe dovuto prevalere la storia, il senso di appartenenza e la lunga militanza nella destra italiana, nonché le energie profuse per rendere Fratelli d’Italia un partito degno di partecipare alla vita politica delle nostre bistrattate comunità.
All’esito di un’accesa riunione provinciale tenutasi per volere dello stesso Rapani il 3 agosto scorso, il portavoce regionale ha invece adottato una metodologia di nomina da vecchia politica, prospettando un’insensata strategia di attesa, giustificata in quella sede dalla necessità di non scontentare quella minima parte del partito non d’accordo sulla nomina di Giovanni Mirarchi, e nonostante l’assenza dalla riunione di tale minoranza, oltre che in mancanza di motivazioni politiche di alcun genere. L’assemblea aveva chiaramente indicato Mirarchi quale possibile portavoce provinciale di Catanzaro, posto che questi possedeva tutti i requisiti sinora indicati e più di tutti, nel panorama dirigenziale del partito, le caratteristiche per proseguire un lavoro di consolidamento e ampliamento di Fratelli d’Italia, tanto più nell’imminenza di importantissime sfide politiche, quali le provinciali del prossimo 24 ottobre, il referendum costituzionale e le amministrative nella Città di Catanzaro.
Tra la nomina di Giovanni Mirarchi, motivata e rappresentata dalla quasi unanimità dei presenti, e una scelta attendista fondata su di un veto immotivato, ha finito per prevalere quest’ultima. Nel corso di un mese tale posizione è rimasta invariata e ha portato gli scriventi a manifestare il proprio disappunto ai vertici del partito con una lettera di autosospensione. Ebbene, anche tale atto è rimasto lettera morta, tanto che in un assordante silenzio del partito a tutti i livelli è stata presa la sofferta decisione di dimettersi. Non sfugga che tale ultima condotta dei vertici del partito segue un altrettanto assordante silenzio da parte dello stesso, il quale, con la precedente gestione commissariale targata Kappler, aveva completamente ignorato le istanze di Catanzaro e provincia. Nel corso di oltre un anno di gestione commissariale, il commissario regionale si è guardato bene dal recarsi presso le comunità che lo richiedevano, disertando anche le manifestazioni nelle quali è stato ufficializzato l’ingresso di nuovi iscritti tra cui alcuni amministratori.
Da questo rilievo gli scriventi hanno desunto che evidentemente il partito ha deciso di non investire risorse nel nostro territorio privilegiando altre scelte. La comunità umana ancor prima che politica che componeva il quadro dirigenziale del partito ha pertanto deciso di dimettersi dal partito, preferendo una politica che è basata appunto sulla progettualità al servizio dei cittadini e sulla meritocrazia dei singoli partecipanti. Scelta che è stata condivisa dai circa 100 iscritti che sono stati portati a conoscenza dell’accaduto. In tale ottica, inoltre, è stato collegialmente deciso di non disperdere questo patrimonio, ragione per cui anche in virtù delle citate scadenze politiche ed elettorali si continuerà ad impegnarsi attivamente proseguendo su di un cammino che sia comunque ispirato ai principi della destra sociale.
*Giovanni Mirarchi – Componente Direttivo regionale
Andrea Davoli – Portavoce provinciale uscente
Giampiero Girillo – Componente Assemblea Nazionale
Pierfrancesco Mirarchi – Componente Direttivo provinciale
Fabrizio Taurino – Componente Direttivo provinciale
Roberto Bevilacqua – Componente Direttivo provinciale – Portavoce cittadino di Guardavalle
Anna Audia – Componente Direttivo provinciale
Dario Gareri – Componente Direttivo provinciale –
Portavoce cittadino di Catanzaro
Giuseppe Pellegrino – Portavoce cittadino di Soverato
Giuseppe De Leo – Componente Direttivo provinciale –
Portavoce cittadino di Chiaravalle
Sandro Mauro – Portavoce cittadino di Squillace
Florinda Tortorici – Portavoce cittadino di Gagliato
Francesco Matozzo – Presidente del Consiglio comunale città di Soverato
Umberto Fulginiti – Consigliere comunale città di Montepaone
Leo Aiello – Consigliere comunale città di Montauro
Ruggiero Mauro – Consigliere comunale città di Squillace
Orlando Pullano – Componente Direttivo cittadino di Catanzaro