L’architetto Marisa Gigliotti, protagonista nelle scorse settimane di interrogativi critici sui lavori alla ex fabbrica Quarzo/Comac di Soverato, attualmente destinata a spazio per eventi estivi, torna sulla questione con un nuovo intervento. “Sono sorpresa dalla reazione da parte dell’amministrazione comunale
alla mia richiesta di chiarimenti, motivata da ragioni esclusivamente tecniche, partite dalla considerazione che i lavori in corso (di natura strutturale) sull’immobile erano effettuati senza alcuna tabella esplicativa riportante i nomi dei tecnici responsabili e della ditta esecutrice”, scrive la professionista soveratese in una nota.
“Sono anche amareggiata perché in consiglio comunale dovrebbero essere offerte delle risposte ai cittadini e non delle offese né tanto meno delle minacce di denunce contro chi ha chiesto alcuni chiarimenti”, continua l’architetto (il riferimento è alla comunicazione inviata dalla Gigliotti ai consiglieri di maggioranza e opposizione e per conoscenza anche anche alla stazione dei carabinieri, comunicazione sulla quale all’ultimo consiglio comunale sono stati chiesti chiarimenti anche da parte della minoranza, ndr). Le mie osservazioni sono state espresse soltanto per motivazioni di tipo tecnico, dovute peraltro alla mia quarantennale esperienza come architetto”, prosegue Gigliotti.
“Respingo al mittente tutte le illazioni che mi sono state rivolte. L’unico incarico avuto dal comune di Soverato, ventidue anni fa, è stato svolto insieme ad altri due professionisti e realizzato correttamente (si trattava guarda caso di una riqualificazione d’area). Sul sospetto che io mi sia mossa per interesse personale in vista di un incarico, faccio presente che a marzo ho deciso di non aderire al bando per l‘iscrizione nella lista di professionisti di questo Comune”, rileva ancora l’architetto. “Mi piacerebbe competere in totale libertà di espressione attraverso la partecipazione in forma anonima a bandi di idee o di progettazione indetti con tutte le garanzie del codice degli appalti pubblici. Spero che la polemica – conclude Gigliotti – si chiuda qui e ci si concentri sulle questioni da me sollevate”.