In gioventù sono stato un oratoriano convinto e un nerd classico, di quelli che le ragazze le vedevano soltanto con un cannocchiale astronomico. Di recente, addirittura , sono stato definito “sessista” in alcuni commenti a un articolo pubblicato da questa testata. In generale sono, da sempre, un Italiano Medio, con tutte le caratteristiche mentali che questa definizione comporta. Potete dunque immaginare il mio stato d’animo quando, grazie all’infaticabile impegno dell’amico Gianni Sgrò e nella mirabile location della palestra soveratese FlexGym, ho potuto incontrare Eva Henger.
“ La porno-star ? Direte Voi…” Una donna di spettacolo rispondo io.
E’ chiaro che quando si pensa a un’attrice che ha girato oltre venti film hard (quelli da lei ufficialmente dichiarato sono, però, solo quattro) ci si immagina una mangiatrice di uomini, “panterosa” più che “petalosa”.
Ci si prepara ad ammiccamenti e sorrisetti, ci si sente in ansia da prestazione al cospetto di un oggetto del desiderio.
Poi, però, ci si trova a parlare con una vera professionista, un’attrice bella, anzi molto bella, dal corpo meno perfetto di quanto appaia nei manifesti e nelle locandine, ma dalla mente viva, capace di dare l’idea di un’artista consapevole del proprio ruolo, delle proprie capacità e della necessità di lavorare bene per poter guadagnare quanto il talento e la professionalità possono permettere. Il sorriso pronto, il passo da modella, il tempo che sembra (con o senza artifici?) non essere trascorso, la disponibilità a rispondere alle domande con naturalezza spiegando, ad esempio, quanto sia bello correre nei boschi o quanto sia utile l’attività sportiva per mantenere un giusto equilibrio tra salute fisica e mentale. Automaticamente l’interlocutore pensa che per diventare belli come Eva basti frequentare la palestra ospitante, ed è lì che il disincantato intervistatore capisce di essere stato dolcemente accompagnato proprio sul terreno che voleva l’algida ungherese.
Ma ciò che in particolare colpisce è l’organizzazione presente intorno alla protagonista: macchinone, datato ma importante, arrivo rapido con bodyguard imponente e dotato di auricolari (per parlare con chi è difficile da immaginare!). Autista efficiente e servizievole, pronto a recuperare il bel mazzo di fiori offerto all’arrivo (non si butta via nulla e in più sarebbe una scortesia non curarsi di un dono di benvenuto). Press agent muscoloso , visto l’ambiente dell’evento non poteva essere altrimenti, e pronto a dettare i tempi. Volendo essere pignoli si potrebbe intravedere un velo di tristezza in chi, dopo successi televisivi di buon livello (Convenscion, Saturday Night Live, Stracult, Paperissima sprint) si ritrova il venerdì sera a girare per la Calabria inanellando rapide ospitate e gioiosi brindisi conditi da applausi. In realtà c’è solo da apprezzare la professionalità di una manager di se stessa che, novella Bocca di Rosa, apparentemente sembra schiava del desiderio altrui, mentre dal vivo mette a nudo tristi perbenismi e perturbazioni mentali di tanti che riescono a pensare all’universo femminile soltanto attraverso giornali patinati e mezzi multimediali.
Non dimentichiamo che Eva Henger negli anni, non solo ha conquistato la copertina di Playboy, ma ha anche recitato con Giancarlo Giannini, Enrico Montesano, Franco Nero, Jerry Calà , Paolo Villaggio, Tosca D’Aquino e Barbara Bouchet. Ha sfilato per Chiara Boni, ha inciso cinque dischi e ha partecipato a programmi quali La Fattoria ed il Grande Fratello. Appare quindi sotto un’altra luce, quella del senso dell’umorismo e della poliedricità interpretativa, il ricordo degli sketch con Max Giusti e Max Tortora, nei quali la nostra (divenuta ormai) beniamina, si presentava con il nome di Signora Fottenberg. Per farla breve, il vostro timido cronista ha potuto incontrare una donna vera, incurante dei commenti manichei e, questi davvero, sessisti, capace di affermarsi in un mondo difficile come lo show business, magari anche facendosi pochi scrupoli ma lavorando con quella caparbietà che poche persone in genere possiedono, senza paure e falsi principi, interpretando più ruoli, mettendo a nudo e in realtà dominando non tanto se stessa , bensì i falsi perbenismi che spesso caratterizzano un certo modo di pensare. Se aggiungiamo al tutto due occhi meravigliosi, otterremo un cocktail ubriacante capace di farci intravedere un lato della realtà che spesso non consideriamo, un dark side of the moon nel quale è meraviglioso tuffarsi, novelli “Adami” pronti a ricevere una mela dalla loro Eva…
Giorgio de Filippis