Soveratese doc trapiantato a Milano da quasi venti anni, avvocato penalista, Ernesto Sarno si prepara ad affrontare le elezioni amministrative del 5 giugno da candidato con la lista civica Noi, Milano guidata da Beppe Sala. Come mai questa scelta per il quarantottenne soveratese-milanese di adozione? “La risposta è semplice: ho fatto dell’impegno civile e del sociale la mia cifra da sempre ma soprattutto con le esperienze maturate qui negli ultimi anni in una città che mi ha dimostrato tutta la sua capacità di accogliere, integrare, offrire opportunità e crescita”, risponde Sarno, impegnato a Milano con la campagna elettorale ma con il cuore anche a Soverato, dove torna volentieri nelle vacanze estive insieme alla moglie e alle loro due bimbe.
Domanda. Quale percorso di vita e professionale ti ha portato qui oggi a candidarti alle comunali di Milano?
Risposta. Laureato in giurisprudenza a Perugia (“in pratica ho fatto una lunga sosta a metà strada”, scherza lui), a 30 anni sono arrivato a Milano, una città che mi ha accolto con la sua capacità unica di integrare, di offrire a tutti un’opportunità, di favorire incontri. A Milano, infatti, ho incontrato mia moglie, sono nate le mie due figlie, sono diventato un professionista. Vivo a Dergano, un quartiere vivace, antico e moderno, milanese e multietnico al tempo stesso. In questi anni, l’impegno civile, l’attivismo sociale, il mio essere portato all’ascolto e al dialogo, a cercare soluzioni, mi hanno spinto a occuparmi prima della formazione della magistratura onoraria della Corte d’Appello di Milano, poi per quattro anni a essere delegato all’Organismo Unitario dell’Avvocatura. Un’esperienza che mi ha insegnato molto, non solo sulla giustizia e sulla democrazia, ma anche sul concetto stesso di bene comune.
D. Tre anni fa, quindi, arriva l’idea di fondare con altri amici il Comitato MI’mpegno, perché?
R. E’ un gruppo nato con l’obiettivo di creare un dialogo fra gli amministratori pubblici e la città, in particolare sui temi del lavoro, della sussidiarietà, del territorio, dello sviluppo. “Ci hanno definiti “un ponte fra cittadini e istituzioni”. Un concetto bellissimo e attuale (ponti è una delle parole più usate da papa Francesco, di questi tempi), che vorrei portarmi dietro in tutto ciò che farò). Da qui a decidere di compiere un passo avanti nell’impegno, affinché Milano sia sempre più bella, più giusta, più accogliente e più ricca di opportunità, il passo è stato breve. Complice anche la condivisione degli ideali di sussidarietà, di collaborazione tra privato, terzo settore e pubblico che ispirano, secondo Sarno, la filosofia della lista di Sala. “Con l’esperienza di Expo, con i fatti, Beppe Sala ha dimostrato di sapere attivare questa collaborazione con ottimi risultati, riconoscendo al mondo del non-profit e del volontariato un ruolo centrale”, osserva Sarno.
D. Ma di cosa ti occuperai se siederai in consiglio comunale?
R. Di due temi che conosco bene e che, anzi, vedo come un tema solo: sicurezza e welfare . La sicurezza si persegue con le leggi, con l’operato della magistratura e delle forze di polizia, non ci sono dubbi (sono pur sempre un penalista). Ma anche con l’urbanistica, con i servizi sociali, con la cultura, con il lavoro. E per fare questo, la collaborazione fra pubblico e privato (e privato sociale) è indispensabile: il privato, infatti, è capillare, competente, non burocratico, radicato sul suo territorio; conosce il problema, lo vive quotidianamente. Il pubblico deve avere la visione d’insieme, la capacità di indirizzo, la strategia. In questi anni Milano è cambiata in meglio: mi piacerebbe aiutarla a proseguire lungo questa strada, una strada di innovazione e inclusione, come dice Sala, nella quale mi riconosco. Per tutti coloro che vogliano scrivermi possono farlo a info@ernestosarno.it, mentre con chi vuol chiacchierare dei programmi per la città ci incontriamo tutti i giovedì di maggio, dalle 11 alle 12.30 al Bar Garden di via Porta Vittoria 28 a Milano.
t.p.
