Il video in copertina è stato realizzato da Lorenzo Papasodero, giovanissimo studente universitario e musicista di Satriano (Cz) che convive con il diabete di tipo 1 da sei anni. Il video ha ricevuto l’apprezzamento – oltre che dal mondo del web dove tanti ragazzi e i loro genitori si sono detti sollevati dal sentirsi “riconosciuti” – anche dagli operatori del reparto Malattie Metaboliche del Policlinico di Germaneto (Cz), coordinato dal professor Agostino Gnasso, come la dottoressa Fausta Scavelli che segue Lorenzo, e che gli ha chiesto di poter diffondere il video come strumento per far conoscere meglio questa malattia. Di seguito il testo scritto dall’autore del video per accompagnarne la visione,
“Vi siete mai chiesti cosa ci sia dietro a chi vi dice “Sono diabetico”? Guardate questo video e, fidatevi, lo scoprirete! Questa è la mia giornata, questa è la mia vita. Voglio far conoscere a quante più persone possibile quanto tutto questo non sia un gioco, ma una cosa seria da affrontare sempre con un’attenzione massima. Quanto bisogna essere sempre attenti, precisi e in guardia…”
Con questa semplice e diretta didascalia ho lanciato in rete questo filmato, il 14 novembre 2016. Data non casuale: infatti il 14 novembre di ogni anno rappresenta il “World Diabetes Day” (Giornata Mondiale del Diabete) che consiste in una vera e propria campagna di sensibilizzazione riguardo la patologia e tutto ciò che ne concerne.
Il mondo dei Diabetici di Tipo 1 (ma anche di quelli di Tipo 2) infatti vive questa giornata come una giornata speciale, quasi di celebrazione della malattia che per ventiquattro ore viene proiettata su di una dimensione “positiva” in cui, tutti insieme, ci si ritrova per ridere, scherzare, confrontarsi e soprattutto sentirsi meno soli. Non che questo non possa accadere tutti gli altri giorni dell’anno (anzi, è proprio così che dovrebbe essere), ma, per fare un’esempio pratico, possiamo paragonare il 14 novembre alla nostra domenica dell’anno!
Ma perché ho realizzato questo filmato? Perché ho documentato e reso pubblica una parte di me così intima che, molti, proteggerebbero con attenzione da sguardi, commenti e giudizi esterni? Innanzitutto avevo intenzione di rispondere qualcosa a tutti coloro i quali, presa visione di questo filmato, hanno gratuitamente espresso a posteriori pareri negativi nei confronti del prodotto accusando me (protagonista nel video ma anche della malattia) di esibizionismo. Siete totalmente fuori strada!
Il video è stato realizzato proprio per farci sentire meno diversi perché io non mi posso e non mi DEVO vergognare delle mie azioni quotidiane che servono a farmi stare bene e, cosa fondamentale, a tenermi in vita. Perché se mi vergognassi di ciò che faccio ed evitassi di condividerlo con il mondo esterno, questo risulterebbe un chiaro esempio di diversità. Ma quale diversità? È proprio perché noi diabetici non vogliamo sentirci diversi dal resto del mondo che a volte condividiamo e cerchiamo di “normalizzare” le situazioni, esorcizzandole in qualche modo.
Altresì questo filmato è una risposta a tutta la gente a cui piace molto giudicare la difficoltà di un ballo dall’esterno senza però trovarsi in pista! Molta gente infatti, spesso e volentieri ci cataloga come “esagerati” o come persone che hanno una malattia “facile” e, soprattutto, che “Non è niente di grave… in fondo è solo una puntura!” Non è incurabile, non è terminale… ma certamente non è una passeggiata salutare!
Ho riflettuto molto anche sul fatto che sul web era praticamente inesistente un video che documentasse le vere difficoltà che noi incontriamo durante la nostra giornata. Sono stato l’unico ad avere quest’idea, ossia quella di rendere partecipi tutti coloro che questa realtà non la vivono (e spero non la vivano mai). L’obiettivo principale consiste principalmente quindi nel far toccare con mano ciò che si percepisce da questo lato.
Il video è solo a titolo illustrativo e informativo riguardo la nostra patologia. Ho semplicemente cercato di evidenziare le situazioni in cui possiamo incorrere durante l’arco della giornata! Intendiamoci, i tagli e la musica sono stati scelti da me appositamente per rendere l’atmosfera più cupa e più triste.
Infatti la mia vita non è solo questa.
La mia vita è anche bella e “normale” però sia la musica e sia i tagli nel video sono stati scelti intenzionalmente per una sola ragione, ossia mettere in evidenza ciò che la patologia ci porta a dover sopportare, a volte, facendoci anche soffrire un po’. Per affrontare la malattia al meglio infatti non credo sia utile sminuirla, nasconderne gli aspetti meno gradevoli, ma al contrario occorre conoscere e comunicare le difficoltà, le cose negative e “deprimenti”…proprio perché è guardandola in faccia che si vince! Che sia una guida e una speranza per i nuovi, e un conforto per i “veterani” di questa patologia.
Lorenzo Papasodero