Un’operazione che infligge un altro colpo alla cosca Lentini-Procopio, tanto da farne sottolineare la rilevanza per l territorio ad Antonio De Santis, dirigente della squadra mobile di Catanzaro. “Il territorio in cui si sono svolti i fatti è particolarmente sensibile per imponenza delle dinamiche economiche chi si svolgono – in particolare in tema di turismo – e per pervasività dell’azione delle consorterie criminali che vi agiscono. Combattere efficacemente il racket delle estorsioni in quell’area – ha rilevato De Santis in premessa al comunicato stampa relativo agli arresti – ne fa dipendere l’opportunità di sviluppo e benessere”. Di seguito il comunicato.
La Polizia di Stato nel pomeriggio di ieri 14 ottobre, ha eseguito due provvedimenti di custodia cautelare in carcere, emessi dal G.I.P. Distrettuale di Catanzaro nei confronti di Francesco Procopio, classe ’89 e Teodoro Notaro, classe ’93, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di tentata estorsione aggravata dalla metodologia mafiosa a carico del titolare di un’impresa edile impegnato nella realizzazione di lavori privati ed appalti pubblici. Il provvedimento cautelare in questione è seguito alle attività investigative sollecitate dal Procuratore capo Nicola Gratteri e dalla richiesta avanzata dal Procuratore aggiunto Vincenzo Luberto e dal Sostituto procuratore Vincenzo Capomolla a seguito delle indagini condotte dalla squadra mobile di Catanzaro afferenti a una serie di atti di danneggiamento e intimidazioni, verificatesi nell’ultimo anno, nei confronti di imprese impegnate in lavori di costruzione edile nel comprensorio dei comuni del basso versante ionico di questa provincia.
Le attività d’indagine, portate avanti da un team di investigatori permanentemente addetti al contrasto della criminalità organizzata operante nel comprensorio del soveratese, permettevano di accertare il tentativo di estorsione posto in essere dai menzionati indagati nei confronti del titolare di una ditta impegnata nella costruzione di ville in un’area lottizzata nel comune di Davoli (CZ). Il tentativo di estorcergli somme di denaro, più volte reiterato, dapprima per una somma di 5000 mila euro e successivamente di 3000 euro, aveva determinato nell’imprenditore uno stato di particolare soggezione anche in considerazione della caratura criminale dei soggetti i quali, dopo le intimazioni nei pressi dell’ufficio della vittima, rimaste inevase, si aggiravano minacciosamente intorno ai cantieri a bordo di motoveicoli, indossando caschi integrali.
Francesco Procopio è figlio di Fiorito, classe ’53 e cognato di Michele Lentini, classe ’71, entrambi in atto detenuti, considerati i maggiorenti dell’omonima cosca “Procopio-Lentini-Tripodi” con influenza nei comuni a sud di Soverato. La possibile escalation dei due giovani nelle gerarchie della cosca è stata oggi interrotta dalla esecuzione del provvedimento cautelare. Il Notaro è stato rintracciato presso la sua abitazione e, dopo le formalità di rito, tradotto presso la locale Casa Circondariale mentre al Procopio il provvedimento veniva notificato presso la Casa Circondariale di Catanzaro – Siano dove era già ristretto per altra causa essendo stato recentemente trovato in possesso di un consistente quantitativo di sostanza stupefacente.