“Nella giornata internazionale della donna, in cui si ricordano tutte le conquiste delle donne in campo economico, politico e sociale ma anche le discriminazioni e le violenze cui le donne sono state sottoposte in passato e, in alcune parti del mondo, ancora sono sottoposte, vien colpito indirettamente il simbolo della ribellione alla prepotenza mafiosa incarnato da una coraggiosa donna calabrese: Lea Garofalo”. Il segretario regionale del Partito democratico, on. , ha espresso la propria indignazione nell’apprendere che il monumento che ricorda Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa dalla ‘ndrangheta nel 2009 ed il cui cadavere fu dato alle fiamme, è stato danneggiato da sconosciuti a Petilia Policastro.
Il danneggiamento è stato scoperto stamane dal sindaco del comune crotonese, Amedeo Nicolazzi. “Indignazione e dolore per quanto è accaduto proprio oggi – dice ancora Magorno – che tutto il mondo celebra le donne sono riuscite ad ottenere tutti i diritti che vengono dati per scontati per quello che ancora si insiste a individuare come il sesso debole: diritto di voto, uguaglianza sul lavoro, parità tra i sessi, tutte cose ottenute grazie alle lotte di grandi donne del passato. Lea Garofalo è una di quelle donne che ha combattuto una battaglia di civiltà contro la ‘ndrangheta, per garantire a sua figlia un destino diverso dal proprio, per cambiare la terra che tanto amava, pagando con la vita. Un esempio e un simbolo che deve essere rispettato e valorizzato e non deturpato”.