Momento azzeccato per presentare “Anime nere”, il romanzo di Gioacchino Criaco, all’istituto Malafarina di Soverato. L’incontro, organizzato dalla libreria Non ci resta che leggere, racconta infatti uno spicchio di realtà importante per ognuno di noi e per il territorio soveratese alle prese con le competizioni elettorali.
Nel saluto di benvenuto Enzo Pultrone, vice preside dell’istituto, ha messo in risalto l’importanza di questo noir perché “vede oltre il racconto aspromontese e narra una realtà in cui si trovano molti studenti pendolari del circondario”. Il giornalista Pietro Melia ha quindi dato inizio alla presentazione esprimendo il bisogno di una presa di responsabilità da parte delle amministrazioni locali. A tal riguardo Criaco ha spiegato la necessità di “raccontare alle nuove generazioni la storia della mafia e aiutarli a riflettere perché oggi abbiamo gli strumenti per distinguere il bene dal male: adesso possiamo leggere, parlare, viaggiare, esprimerci, perché siamo nati in una nuova era dove non ci sono scuse per sbagliare”. Ma cosa è all’ordine del giorno della popolazione calabrese, soprattutto ora che ci troviamo a poche settimane dai comizi elettorali?
Sicuramente il fatto che “siamo diventati un popolo bue, che non siamo più i protagonisti nel nostro territorio”, ha risposto Criaco alla domanda partita dal pubblico, e ha ricordato che “una volta c’è stato il sogno di cambiare, di una rivoluzione, anche se dopo non si è vinto, ma l’importante è che ci sia stato il tentativo”. Con la passione e la grinta che lo caratterizzano, l’autore è riuscito ad avvicinare i presenti alla realtà calabrese, e gli alunni dell’istituto Malafarina hanno dovuto fare la fila per fargli qualche domanda, in molti chiedendo consigli e pareri sulla corruzione, sulla droga, sull’educazione e sul futuro. É così che l’autore di umili origini, che è nato e cresciuto in una realtà per molti senza speranze, ha lanciato una ventata di positività fuori dagli schemi meridionali, assicurando che “ognuno di noi può fare qualsiasi cosa nella vita e arrivare dovunque” ma bisogna costruirsi il proprio destino e non aspettare che arrivi da solo. “Dobbiamo ridiventare protagonisti del nostro territorio e tornare a rappresentare – ha concluso Criaco – la Calabria coraggiosa di un tempo”.