Conti Comune, Gagliardi in campo: “A Soverato ci piace farci del male”.

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Antonello Gagliardi

IL Viminale stanzia 25 milioni di euro ai Comuni in dissesto.  Un contributo che va ripartito pro capite a seconda della popolazione tra gli enti che ne fanno richiesta, come da decreto pubblicato lo scorso 12 settembre in Gazzetta ufficiale. E che basta a far “arrabbiare” Antonello Gagliardi, storico consigliere comunale che per il primo anno non si è candidato, rimanendo fuori dai banchi dell’aula di Palazzo di città, ma continua le sue battaglie da attivista. Soprattutto in campo finanziario, uno dei settori a lui più cari in termini di esperienza e know how. “Ma quanti treni come questo continuiamo a perdere per inseguire improbabili piani di riequilibrio che vengono puntualmente bocciati, e che qualora miracolosamente passassero – dopo l’ennesima rimodulazione – comunque non lasciano scampo, tra tasse al massimo livello e controlli semestrali della Corte conti per dieci anni?”, chiede Gagliardi.

Secondo l’ex amministratore “se all’epoca delle prime contestazioni della Corte si fosse scelto il dissesto, ne saremmo già fuori, mentre con il piano di riequilibrio decennale continueremo ad avere tasse al massimo, fiato degli ispettori ministeriali e dei giudici contabili sul collo – osserva – e un mutuo trentennale da ripagare”. “Si vede che ci piace soffrire e farci del male”, ironizza Gagliardi, ricordando che intanto “il 7 ottobre scadono i 60 giorni che la Corte ha a disposizione per rispondere alle nostre integrazioni dei primi di agosto”. Sia che la Corte si esprima negativamente, com’è verosimile viste le tante criticità riscontrate negli anni, sia che si esprima positivamente, Gagliardi resta scettico sulla riuscita dell’ennesima rimodulazione del piano di riequilibrio annunciata dall’amministrazione Alecci, da portare a termine entro il 20 ottobre.

“Ma invece perché non si pensa a far quadrare seriamente i conti e l’azione amministrativa? Perché deve essere la minoranza a chiedere quello che invece dovrebbe essere fatto per il semplice rispetto della legge, e cioè il riconoscimento del debito Caminiti e la completa relazione sull’utilizzo dei 16 milioni prestati dalla Cassa depositi e prestiti in consiglio comunale? E poi c’è talmente tanto altro da fare: dove sono il piano spiaggia e il piano strutturale comunale pagati e mai partoriti?”, sono gli interrogativi di Gagliardi, che attendono ora risposta dall’amministrazione, impegnata in questi giorni con la convocazione di un consiglio straordinario chiesto dalla minoranza proprio su queste due questioni di trasparenza contabile.

Teresa Pittelli

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