Coccole books: come scegliamo i libri per i nostri bimbi?

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Come scegliamo i libri per i nostri bimbi? Una domanda alla quale forse non si pensa abbastanza, quando in libreria o in giro per fiere e mercati estivi prendiamo in mano quell’oggetto magico di immagini e parole che farà sognare, divertire, impaurire, riflettere il nostro bimbo. Una domanda alla quale ha provato a rispondere Daniela Valente, editor di Coccole Books, la casa editrice per bambini e ragazzi made in Calabria (la sede è a Cosenza) che prova a uscir fuori dagli schemi più commerciali con storie – e carta riciclata e stampata in Italia – all’insegna della qualità. L’incontro con Valente si è svolto nei giorni scorsi alla libreria Non ci resta che leggere – altra realtà off della scena soveratese portata avanti con intelligenza e passione da Maria Grazia Posca ed Eleonora Fossella – con la partecipazione di mamme, piccoli lettori e maestre della scuola primaria.

Quando i bambini sono piccoli e piccolissimi a scegliere i libri per loro sono i genitori. E lo fanno in base ai loro input, non a quelli del bambino. Ecco quindi che nelle scelte si può affacciare l’influenza della pubblicità (basta pensare all’ossessivo merchandising di Peppa Pig!) – spiega Daniela Valente – o esigenze pratiche come la funzione del libro (bagnetto, pappa, nanna)”. Dai 3 anni e ancor più con la scuola elementare, poi, l’incontro con il libro è “scolastico”, nel senso che si lavora con le maestre a laboratori manuali ed esercizi vari sul libro. “Un lavoro quasi sempre encomiabile, ma che ha il problema di imporre una visione funzionale o educativa della lettura che va a scapito del piacere dell’approccio libero al libro”, osserva Valente. E allora, prima che il libro venga “scolarizzato”, prima che dai 7-8 anni i bambini abbiano ormai i loro gusti personali, come formarli questi “gusti”?

Di seguito i quattro consigli di Valente. Per prima cosa potremmo rompere con i nostri stereotipi di immagini disneyane che hanno caratterizzato la nostra infanzia, e aprire le braccia anche a quello che ci sembra nuovo, illustrazioni non banali, fumetti fuori dal coro. In questo può essere d’aiuto avere un libraio indipendente che sia lì per consigliare e guidare la scelta al di fuori dei soliti successi commerciali. Terza cosa: stabilire fin da quando sono piccolissimi, anche con meno di un anno, e non interrompere anche più avanti con l’età quel legame magico tra genitore e figlio nel racconto e nell’ascolto di una storia: un legame magico che non va delegato alla scuola. Quarto: non contrastare la loro realtà fatta di social network che hanno sostituito il nostro vecchio diario, ma cercare di andar loro appresso imparandone il linguaggio e cercando di fargli capire quando la velocità di trasmissione di un’immagine o di un pensiero non lascia spazio a una giusta elaborazione.

dura la vita da duro“Fate anche scelte indipendenti dalla massa, come fa Coccole books che stampa in Italia su carta riciclata – ha spiegato – anziché in Cina o in altri luoghi a basso costo ma con pesanti ricadute ambientali e sociali”. “Scegliamo storie con piccoli protagonisti che diventano lo spunto per argomenti importanti, spesso sottovalutati dalla comunicazione quotidiana come il bullismo, l’integrazione, le paure di un bambino. Abbiamo collane dedicate ad alcuni animali meravigliosi ma in via di estinzione come le api e i muli, così come quelle dedicate alla bidella o alla maestra – ha concluso la editor – perché noi crediamo tanto nella scuola”. Per finire, Valente ha illustrato come esempio Dura la vita da duro, un libro-albo illustrato che va bene quindi sia per grandi che per piccoli, con due storie, due punti di vista, due modi di vivere un’età difficile. Cos’è meglio: essere duro e indipendente o fragile e indifeso, timido o sfacciato, buono o cattivo, perdente o eroe? Semplicemente due ragazzini come tanti. Alla ricerca di qualcosa che ancora non si trova. Con pagine che si animano dei colori-sentimento di chi parla, per scoprire che alla fine forse tanta differenza tra i due protagonisti non c’è.

Teresa Pittelli

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