Una fiaccolata il prossimo 13 novembre a Soverato per ricordare il dramma di Catia Viscomi, giovane mamma entrata in coma nel corso di un cesareo il 7 maggio 2014, e che si trova ancora nelle stesse condizioni dopo un anno e mezzo, mentre il suo bimbo viene accudito con amore dal papà e dai familiari. Una fiaccolata per chiedere che il caso di Catia, definito di “cattiva pratica” medica dall’avvocato che assiste Paolo Lagonia, marito di Catia, non cada nel dimenticatoio, dal momento che qualche settimana fa il pm ha chiesto l’archiviazione del procedimento per lesioni colpose, archiviazione alla quale Lagonia si è opposto e sulla quale si pronuncerà il tribunale a metà dicembre. Secondo il legale della famiglia Lagonia-Viscomi, infatti, la sopravvenuta morte dell’indagata, l’anestesista riconosciuta come responsabile di un comportamento gravemente colposo nei confronti di Catia, non esclude possibili responsabilità ulteriori sulle quali varrebbe la pena di indagare, tanto mediche quanto aziendali.
La fiaccolata, promossa da un comitato spontaneo di cittadini del borgo in cui Catia è nata e vissuta, Soverato Superiore, partirà venerdì 13 novembre alle 18 proprio da qui, da piazza Roma, per poi proseguire in Corso Roma e scendere giù in Marina attraversando Corso Umberto, via Amirante e piazza Renato Lio, per concludersi in piazza Maria Ausiliatrice. La comunicazione del corteo, firmata dai suoi concittadini di Soverato superiore, è stata protocollata proprio questa mattina in Comune, con la giusta richiesta di collaborazione nel servizio d’ordine, dal momento che si prevede una grossa partecipazione alla fiaccolata, bambini e ragazzi compresi. Tutte iniziative che servono a stare vicini ai familiari di Catia, il marito, i fratelli, la mamma, che chiedono con forza giustizia per questa giovane e forte donna, mamma, moglie e oncologa che al Policlinico Germaneto esercitava ogni giorno con passione e umanità il suo mestiere non facile.
E se i concittadini di Catia si impegnano concretamente per tenere alta l’attenzione sulla sua vicenda, altrettanto sono disposte a fare alcune associazioni come il Movimento Difesa del Cittadino, associazione nazionale con sedi in tutte le regioni, che preso atto del caso di Catia Viscomi ha coinvolto immediatamente gli sportelli calabresi e in particolare quelli di Catanzaro e di Crotone. “Entrambi hanno già condiviso la notizia sulle proprie pagine facebook e sui loro siti per dar voce ad una situazione rimasta fin ora in sordina, sulla quale è interesse di tutti i cittadini e utenti avere chiarezza”, spiega Maria Teresa Vaccaro, responsabile dello sportello di Varese. “Il Mdc nei prossimi giorni valuterà quali iniziative promuovere sui social e con i propri associati – anticipa Vaccaro – per chiedere che su questa pagina di sanità vengano chiarite tutte le responsabilità” (riproduzione riservata).
Teresa Pittelli e Victoria Asturi