Lo notizia lanciata stamatina dal Corriere della Calabria, a firma di Alessia Candito, parla di “magliette in numero sufficiente a vestire un reggimento, fiori costati quanto lo stipendio annuale di un impiegato di discreto livello, compensi e rimborsi a familiari, hotel, viaggi, ristoranti e qualche gadget elettronico di troppo di cui è difficile spiegare la continenza”. Le spese alle quali la penna del Corriere fa riferimento sono quelle di una delle associazione antimafia per eccellenza in Calabria, Riferimenti, guidata da Adriana Musella. Riportando i dati desunti dal resoconto contabile dell’associazione per gli anni 2011-2014, ai quali spiega di aver avuto accesso, la testata on line calabrese mette in risalto l’afflusso considerevole di fondi, circa 400 mila euro nel giro di due anni, dei quali la parte del leone sono quelli erogati dal consiglio regionale della Calabria con circa 130 mila euro, oltre a quelli del Miur per 80 mila, più contributi e donazioni varie di enti e privati.
Una mole di denaro che secondo il Corriere avrebbe potuto forse essere spesa meglio per costruire il percorso di cultura della legalità, alla base della firma della convenzione con palazzo Campanella nell’era Scopelliti, visto che tante spese, secondo la critica del Corriere, sembrerebbero addebitabili a hotel e ristoranti, rimborsi o compensi a familiari che prestano attività per l’associazione, organizzazione di eventi. Il Corriere fa le pulci anche a come sono stati spesi i fondi dell’associazione in occasione della giornata della Gerbera gialla 2013, che rappresenta un momento clou dell’attività del Coordinamento “Riferimenti”.
Ma proprio ieri, poche ore prima che l’articolo del Corriere facesse il giro del web, la Muselle era a Vibo alla presenza del prefetto Carmelo Casabona per ricevere ufficialmente le chiavi degli immobili confiscati alla cosca Mancuso, considerata la più’ potente al mondo della ‘ndrangheta calabrese. Il bene è stato ristrutturato dal ministero dell’Interno per ospitare, su un progetto che l’associazione coltivava fin dal 2008, con vicende che hanno visto la Musella anche oggetto di minacce, un piccolo campus destinato alla pedagogia della prevenzione, comunemente conosciuto come “Università dell’antimafia”. Nella stessa giornata, a Cosenza, la Musella è stata insignita del Premio Artemisia per la Resistenza Antimafia tra Memoria ed Impegno Civile per l’affermazione della Legalità nel corso dell’incontro promosso dal Rotary Club Montalto Uffugo Valle Crati. Un simbolo della lotta alla criminalità e alla mentalità mafiosa apprezzato anche a livello nazionale, Adriana Musella con la sua associazione, dalle quali si attendono ora eventuali repliche. E nel frattempo il web si divide tra sostenitori e ammiratori della paladina antimafia, che sottolineano il fatto che spese di rappresentanza e varie siano all’ordine del giorno per chi si occupa di legalità a livello regionale e nazionale, e chi invece prende atto con stupore della notizia di stampa, in attesa di eventuali riscontri da parte delle autorità contabili e giudiziarie.
(t.p.)