Condanna a un anno di reclusione, con interdizione temporanea dai pubblici uffici per la durata della pena, per l’ex governatore della Calabria Giuseppe Chiaravalloti. L’accusa per lui è di concussione, per aver esercitato pressioni indebite per la nomina di un primario, insieme all’ex assessore regionale Saverio Zavettieri, che è invece stato assolto con formula piena, dopo che a chiederne l’assoluzione era stato lo stesso pm Fabiana Rapino in sede di requisitoria (la richiesta era stata invece di tre anni di reclusione per l’ex presidente della Regione).
Pena comunque sospesa condizionalmente e non menzione della condanna per il politico e magistrato satrianese, al termine del processo che si è concluso ieri davanti al tribunale collegiale di Catanzaro, presieduto da Tiziana Macrì. I fatti sono un po’ risalenti nel tempo, e cioè al 2005, quando Chiaravalloti avrebbe avanzato pesanti pressioni per garantire a Saverio Cipri, medico dell’ospedale di Reggio Calabria, il posto di primario in Neurochirurgia. Nel 2012 il rinvio a giudizio per Chiaravalloti, Zavettieri, l’ex assessore alla sanità Gianfranco Luzzo e lo stesso Cipri. Per gli imputati era quindi intervenuta la prescrizione, alla quale avevano rinunciato Chiaravalloti e Zavettieri. Nelle ultime fasi del dibattimento Renato Carullo, ex dg dell’azienda ospedaliera di Reggio, che aveva testimoniato a sfavore dell’ex governatore, accusandolo di averlo aggredito verbalmente. Restano ora da attendere le mosse dei legali dell’ex governatore per un eventuale secondo grado di giudizio.
