A Milano, in attesa della Champion League, le trattative per pubblicità con lo Striscione Muscolo di Grano all’interno dello Stadio S. Siro continuano. Un piccolo passo verso una maggiore notorietà dopo che l’anno scorso, all’Expo, questa piccola azienda a gestione familiare originaria di Isca ha sbaragliato 1582 idee innovative a livello mondiale ed è stato premiata dal ministro dell’ambiente Luca Galletti.
L’idea di creare una carne vegetale nacque in maniera casuale, come molte grandi idee: “già a fine anni ’80 cercavo un alimento che migliorasse le mie condizioni di salute, che un medico di fiducia aveva associato all’alimentazione. Ho iniziato dalla ricetta casalinga del seitan, partendo dalla farina di frumento, ma poi per accorciare i tempi ho aggiunto i legumi, invece di cucinarli a parte come contorno. Ne venivano fuori delle “frittelle” dall’altissimo valore nutritivo, molto gradite anche ai miei bambini – racconta Enzo Marascio all’Esuberante -. Per fargliele mangiare a scuola al posto del vitello o del pollo della mensa, e non farli sentire emarginati dai compagni, ecco che ho cominciato a studiare il modo di renderle simili a bistecche e hamburger. Da qui gli studi e gli esperimenti che poi hanno portato alla messa a punto della “muscolatura” del grano e al brevetto”.
L’azienda punta a diventare patrimonio delle persone e non del business perché non ci si può arricchire su una cosa necessaria e soprattutto vuole rimanere local con due proposte. “La prima è fare della Regione “la terra del muscolo di grano”, il paradiso veg dove i vegetariani si sentano accolti nelle loro esigenze da ristoranti, hotel, resort e stabilimenti balneari. Il personale delle strutture riceverebbe formazione specifica, valorizzando anche il ruolo dell’istituto alberghiero di Soverato.
Il secondo progetto riguarda Isca, il mio paese natale – continua Marascio -. Propongo una cooperativa di produzione del muscolo di grano, nella quale sia la comunità a lavorare e avere anche gli utili oltre agli stupendi. Isca come centro della lavorazione del muscolo di grano, a servizio del mercato prima di tutto regionale. Possiamo fare di Isca il paese più ricco del mondo! E fare del muscolo un patrimonio del territorio”.