Chiesta dal pm l’assoluzione di tutti gli imputati nel processo scaturito dall’indagine sul “Parco marino Baia di Soverato” per accertare eventuali reati amministrativi e ambientali nella realizzazione dei pennelli antierosione sulla costa soveratese. All’udienza che si è tenuta ieri pomeriggio davanti al collegio del Tribunale di Catanzaro, presieduto da Alessandro Bravin, lo stesso pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione per Saverio Mirarchi, attuale responsabile del settore lavori pubblici al Comune di Soverato e responsabile unico del procedimento che era stato indagato; per gli ingegneri Maurizio Bevenuto e Paolo Contini, per l’architetto Antonio Raffele Riverso e per il geologo Beniamino Tenuta, progettisti delle opere anti-erosione realizzat nel 2009 sul litorale soveratese. Il rappresentante dell’accusa ha chiesto l’assoluzione degli imputati per insussistenza di tutte le ipotesi accusatorie all’esito del dibattimento.
Mirarchi e i progettisti erano accusati di abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, costruzione in assenza di permesso e distruzione o deturpamento di bellezze naturali. La denuncia era partita dalla segnalazione del gruppo archeologico Paolo Orsi di Soverato ai carabinieri del nucleo di Tutela Patrimonio Culturale e di Tutela Ambientale. Per venerdì 30 è attesa la sentenza, al termine delle arringhe difensive. Del collegio di difesa fanno parte gli avvocati Saverio Pittelli, Giovanni Merante e Giancarlo Pittelli, Natale Ferraiuolo e Vincenzo Cicino.
(tp)