Dopo il clamoroso successo di ROMEOeGIULIO – sold out a Roma, Formia, Chiaravalle e vincitore del premio miglior regia e miglior performance al Festival Internazionale di Teatro “Faces Without Masks” a Skopje (Macedonia) – la produzione bologninicosta presenta in anteprima assoluta un nuovo lavoro: La cattività. La performance sarà ospitata dalla “Residenza Teatro Badolato” il 7 Maggio alle 21 all’interno della rassegna Migramenti. Poetiche del viaggio. Un misterioso macchinista esegue un pericoloso esperimento per riportare la vita sulla terra, innescando un processo in cui vengono coinvolte due appendici robotiche di una inquietante macchina madre. La cattività è un incubo post-apocalittico, un mondo parallelo (o futuro?) abitato da creature che vanno a morire. Quando il proprio destino diventa missione: La cattività racconta il feticcio del parto. Cordone ombelicale carico di veleno, grappoli di resistenza. Tutto è già avvenuto una volta per tutte: due robot raccontano la storia dell’uomo fatta di gabbie, pulsioni elettriche, scambi di corpi, nostalgia, rimorso. Paura. Se l’autodistruzione ha condotto l’umanità a un immane fallimento, La cattività è rinascita, o resurrezione, a partire dalla catastrofe (video).
La cattività è uno studio performativo su di un testo poetico. I corpi non raccontano una storia ma alludono a momenti di vita vissuta, parentesi emotive che si articolano nello spazio procedendo verso la conclusione. Non esistono dunque personaggi dai confini chiari, ma un flusso di coscienza continuo da cui emergono immagini simboliche. È un primo studio sul cordone ombelicale, sul rapporto viscerale che unisce una figlia e una madre, una proposta artistica che apre al dialogo sull’entità della creazione, sulla sacralità del parto, del rapporto con la terra. Un percorso tortuoso che vuole essere occasione per riflettere sulle conseguenze disastrose di un’umanità che procede dimenticando se stessa. La cattività racconta i sentimenti umani da lontano, li scompone analiticamente alla ricerca di un comune denominatore: il riconoscimento di sé nell’altro. A partire dall’incubo apocalittico della terra desertificata e ridotta ad una giungla di plastica nera, La cattività racconta ancora, e sempre, la ricerca di una bellezza. In scena ci saranno Alessandra Cimino, giovane sanvitese promessa emergente del teatro italiano, autrice anche del testo, e Giorgia Narcisi, per la regia di Sofia Bolognini; live sound stage performer Dario Costa che è anche aiuto regista.