Attentato al fan club del Real, ancora sangue sul calcio. Le misure per Euro 2016.

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Ancora sangue sul calcio. Nella notte tra il 12 ed il 13 scorsi un fan club del Real Madrid con almeno 50 persone dentro, a Balad, 80 km a nord di Bagdad, è stato preso d’assalto da tre terroristi islamici dell’Isis che hanno sparato all’impazzata uccidendo 16 sostenitori e ferendone altri 20. Il Presidente del fan club Ziad Subhan ha dichiarato al giornale spagnolo As che i terroristi lo hanno fatto “perchè a loro non piace il calcio, lo considerano qualcosa di anti musulmano”.
Dopo l’attentato terroristico del 13 Novembre 2015 allo Stade de France a Parigi, in cui, mentre nello stadio si giocava l’amichevole Francia-Germania davanti a 80 mila spettatori, fuori tre kamikaze affiliati all’Isis si lasciavano esplodere uccidendo altre tre persone, e dopo l’attentato rivendicato dall’Isis, del 25 Marzo 2016 nello stadio di Iskanderiyah, nella provincia di Babil, 50 km a sud di Bagdad, in cui 41 persone hanno perso la vita e oltre 100 sono rimaste ferite, ad opera di un kamikaze che si è fatto esplodere tra la folla, il calcio è stato colpito a morte ancora una volta.

Foto calcio 2In realtà ciò che non piace ai terroristi del calcio e dello sport in generale è che mai come adesso qui differenze sociali, etniche e religiose non sono più discriminanti, anzi sono quei luoghi dove l’integrazione riesce meglio. Il calcio insegna il rispetto per i propri compagni e per l’avversario, a competere lealmente, ad affermarsi per merito. Sono questi valori i veri nemici dell’Isis, valori che, come ha sostenuto la società del Real Madrid in una nota, “non possono essere vinti dal terrorismo selvaggio”. Intanto l’Europol e i servizi segreti europei sono già all’opera per proteggere i campionati europei, Euro 2016, che si terranno in Francia a Giugno, perché come ha detto Rob Wainwright, il direttore di Europol, sono “un obiettivo attraente per i terroristi”. Noi dobbiamo fare nostre le parole espresse dalla nostra direttrice su queste pagine nell’editoriale del 14 Novembre 2015, all’indomani degli attentati di Parigi: « ..continuare a vivere secondo i valori fondanti della nostra democrazia, primo tra tutti la libertà. Resistere e dire no alla furia oscurantista che vuole negare le nostre radici e la nostra civiltà».

Saverio Fontana

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