Nel primo pomeriggio di ieri la Polizia di Stato di Catanzaro, con il concorso della locale Arma dei Carabinieri, ha dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare in carcere spiccate dal gip presso il Tribunale di Catanzaro, che ha fatto propri gli esiti delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, a carico degli autori di una rapina messa a segno lo scorso 9 aprile nel capoluogo. Nello specifico, destinatari della misura sono stati Bevilacqua Cosimo cl. ‘69, Bevilacqua Alessandro cl. ‘85 e Berlingieri Domenico cl. ‘80, tutti pregiudicati per reati della stessa specie di quello per cui si procede.
Bevilacqua e i suoi complici sono in particlare ritenuti artefici della rapina in danno del supermercato “Maxi Sidis” del quartiere Pontepiccolo, che si fa ricordare per le cruente modalità con cui è stata portata a termine. Quel 9 aprile i rapinatori fecero irruzione nel supermercato intorno all’ora di chiusura, armi in pugno, prendendo in ostaggio la clientela e i lavoratori in servizio, trafugando dalle casse quanto potevano. L’azione predatoria durava pochi minuti, durante i quali i delinquenti tenevano sotto minaccia delle armi tutti coloro in cui si imbattevano, fino ad arraffare un bottino di 4.500 euro.
Sul luogo, nell’immediatezza del fatto, intervennero gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Catanzaro. Sin da quella data gli investigatori hanno lavorato alla raccolta certosina degli elementi a carico dei sospettati attraverso attività tecniche e sul territorio sino a ricostruire nei dettagli le fasi di preparazione e consumazione del delitto e quelle immediatamente successive dell’allontanamento dall’esercizio commerciale rapinato tessendo una trama accusatoria che è stata oggi condivisa dal gip che ha emesso i provvedimenti restrittivi eseguiti dalla polizia giudiziaria.
Bevilacqua è stato catturato dagli uomini della squadra mobile di Catanzaro, diretta da Nino De Santis, lungo la SS 280, fermato mentre era in “trasferta” nel capoluogo che aveva raggiunto in auto da Reggio Calabria, dove Bevilacqua risiede e rappresenta un elemento di spicco della criminalità nomade stanziale. Agli altri destinatari la misura è stata notificata in carcere, ove si trovavano già ristretti, dagli uomini della squadra mobile e del reparto operativo dei Carabinieri.
Comunicato stampa Squadra Mobile-Cz