“Troppo spazio alla nera e alla morbosità che spesso ne scaturisce, ai dettagli macabri, ai titoli forzati per attirare click o far vendere più copie in edicola: io dico che la Calabria è una terra bellissima fatta di persone laboriose e volenterose e deve risaltare anche per questo, non solo per le notizie sulla criminalità”. Questo il messaggio che il colonnello Ugo Cantoni, comandante provinciale dei carabinieri di Catanzaro, ha detto intrattenendosi con alcuni giornalisti a margine dell’incontro che si è tenuto oggi al comando, per gli auguri natalizi ai rappresentanti della stampa. “La cronaca nera non sia una sorta di showbusiness in cui si fa la corsa al titolo più accattivante, quello che solletica gli istinti più curiosi o il gusto per il torbido da parte del pubblico”, ha proseguito Cantoni, ma è importante trovare un equilibrio tra “la necessità di vendere il prodotto al pubblico e le regole etiche e di buon senso”. Un equilibrio che serve a non trasformare fatti di cronaca spesso drammatici in operazioni commerciali, troppo “nere” o troppo “rosa”.
Cantoni ha ringraziato profondamente i rappresentanti delle testate sia cartacee che on line e televisive intervenute all’incontro, al quale era presente anche Alceo Greco, comandante del reparto operativo. “Voi siete importantissimi, potete cambiare le opinioni e anche la vita delle persone, vi ringrazio del vostro lavoro”, ha osservato Cantoni, che pochi minuti prima aveva brindato insieme ai suoi uomini, con un sobrio rinfresco natalizio tra pandoro e spumante, con i giornalisti che seguono da vicino l’attività del comando provinciale.
Nel corso dell’incontro è stata distribuita ai giornalisti l’edizione 2016 del calendario storico dell’arma dei carabinieri, che rivisita alcuni capolavori della pittura italiana ed europea del ‘900, da Modigliani a Toulouse Lautrec, da De Chirico a Magritte. Un calendario davvero atipico e originale, che “osa” inserire i rappresentanti del l’Arma in capolavori impressionisti del Monet così come nell’elegante ritratto belle epoque di Boldini. Tanto i carabinieri sono “nostri insostituibili compagni di viaggio, nell’arte come nella letteratura, e se pensiamo solo al grande contributo che ogni giorno assicurano anche nella tutela del patrimonio artistico nazionale, non vi sarà nessun artista che potrà invocare un’invasione di campo, nessuno!”, come scrive Ferruccio De Bortoli nella prefazione. Una trasformazione surreale, narrazione ironica e bonaria, quella dei carabinieri che entrano nel dipinto, piaciuta anche a Philippe Daverio, anche lui estensore della prefazione al calendario.
Teresa Pittelli