Soverato, su novità in casa Pd interviene Rotondo. Tra critiche e aperture al dialogo

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Francesco Rotondo

A pochi giorni dall’assemblea degli iscritti che ha decretato il rinnovo dell’organico del Pd cittadino e all’indomani dell’intervista con la quale il nuovo coordinatore, Fabio Guarna, ha spiegato su queste pagine la sua linea di continuità con l’ex segretario Francesco Severino e l’inopportunità di chi lo sollecita a una resa dei conti interna, sulle novità in casa Pd interviene Francesco Rotondo. Che in quella casa ha militato per sette anni, buona parte dei quali da vicesegretario, per poi lasciare il giorno stesso della presentazione delle liste per le scorse amministrative 2015 in polemica con le decisioni del partito sulle candidature, venute fuori all’ultima ora, stravolte rispetto alle previsioni originarie. Operazione da lui non condivisa al punto da andare a candidarsi con lo schieramento avversario, ora al governo della città (ottenendo un buon riscontro di voti ma non l’elezione).

“Non discuto la nomina di Guarna ma i metodi adottati che secondo me non segnano minimamente un’inversione di rotta: questo rinnovo dimostra che solo chi è stato fedele a Severino viene premiato, mentre chi non lo è stato viene messo all’angolo con il linciaggio gratuito” dice Rotondo, riferendosi alla propria defenestrazione da vice-segretario già dopo le amministrative 2014, quando anche in quel caso si era allontanato dal partito e dalle sue scelte elettorali. “Siamo ancora lontani da una vera agibilità politica in un partito cosiddetto democratico. Un rinnovo dell’organico andrebbe accompagnato da passaggi di vera ripartenza, secondo me, ad esempio una riapertura dei tesseramenti alla più ampia partecipazione al di là dell’entourage di Severino”, tuona Rotondo. “In un partito democratico è opportuno dare spazio a una minoranza non appiattita sulle tesi della segreteria – sottolinea Rotondo – come succede a livello nazionale, altrimenti siamo ai diktat e non a una vera discussione democratica”. Tornando alle nomine, secondo Rotondo “anche quella a responsabile giovani di Giovanni Carnovale, estraneo all’area democratica e alla vita del partito, così come senza una storia di militanza è il nuovo vice-coordinatore Marcello Pasceri, la dicono lunga sui criteri utilizzati. Insomma far finta di cambiare per non cambiare nulla, tanto che Severino resta presidente”, insiste Rotondo.

Certo il fatto di essersi candidato dall’altra parte, dove pure non manca una dichiarata componente di destra, forse non aiuta. “Sì è vero ho sposato un progetto alternativo improntato sui giovani, ma il fatto che io non sia più un tesserato del circolo Pd di Soverato non deve comunque mettere in discussione la mia appartenenza al Pd. Io faccio parte di Dp (Democratici progressisti) accanto ad Arturo Bova, costola del partito che intende dire la sua senza pregiudicare l’unità del centrosinistra al governo nella Regione. Presto faremo anche iniziative sul territorio, e in questo contesto spero di poter tornare a dialogare anche con il circolo Pd di Soverato. A riguardo condanno però la dialettica politica utilizzata negli ultimi mesi con attacchi contro di me e contro l’onorevole Bova, e auspico un confronto sereno che dia spazio al contraddittorio, a un dibattito anche a livello cittadino – conclude Rotondo – a un modo nuovo di fare politica e costruire identità e unità”.

Teresa Pittelli

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