Assolti tutti gli imputati nel processo scaturito dall’indagine sul “Parco marino Baia di Soverato” per accertare eventuali reati amministrativi e ambientali nella realizzazione dei pennelli antierosione sulla costa soveratese. L’assoluzione già chiesta dallo stesso pm all’udienza del 24 ottobre questa mattina è stata confermata dal collegio del Tribunale di Catanzaro, presieduto da Alessandro Bravin, con formula piena per insussistenza di tutte le ipotesi accusatorie a carico dei quattro imputati: Saverio Mirarchi, attuale responsabile del settore lavori pubblici al Comune di Soverato e rup del procedimento “sotto accusa”; gli ingegneri Maurizio Benvenuto e Paolo Contini, l’architetto Antonio Raffele Riverso e il geologo Beniamino Tenuta, progettisti delle opere anti-erosione realizzate nel 2009 sul litorale soveratese.
Nelle motivazioni della sentenza di assoluzione, emanate contestualmente, i giudici di primo grado hanno sottolineato l’insussistenza dell’abuso d’ufficio a carico di Mirarchi, in quanto “difetta l’elemento della violazione di legge”, così come l’insussistenza del reato di falso, sempre a suo carico, in quanto “la sua firma attestava una regolarità formale, dell’iter di approvazione del progetto, effettivamente ricorrente”. Escluso infine l’abuso edilizio in zona vincolata e la relativa deturpazione ambientale che erano stati contestati ai progettisti, perché “l’intervento era stato assentito da tutti i provvedimenti legalmente previsti”.
La denuncia era partita dalla segnalazione del gruppo archeologico Paolo Orsi di Soverato ai carabinieri del nucleo di Tutela Patrimonio Culturale e di Tutela Ambientale, in merito alle opere anti-erosione realizzate sul litorale, tra le quali una all’interno del parco marino regionale “Baia dell’Ippocampo”. Del collegio di difesa hanno fatto parte gli avvocati Natale Ferraiuolo, Giovanni Merante e Giancarlo Pittelli, Saverio Pittelli e Vincenzo Cicino.
(tp)