Pd Soverato, Michele Drosi: “Commissione garanzia? Magari per Alecci e Rotondo”

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Michele Drosi
Michele Drosi

“Ma quale commissione di garanzia? Al massimo dovrebbe intervenire per Francesco Rotondo ed Ernesto Alecci che da tesserati Pd hanno aderito a una lista avversaria”. Così Michele Drosi, vicesegretario del Pd provinciale, oltre che sindaco di Satriano (Cz), replica all’intervento di Arturo Bova, che sul suo profilo facebook aveva invocato “un approfondimento della commissione di garanzia per la vicenda del Pd di Soverato”. Pd Soverato che Bova accusa di essere un “circolo privato gestibile senza regole e senza consenso”. E al quale il consigliere regionale in quota Democratici e Progressisti imputa “continue esternazioni arroganti nei confronti di Francesco Rotondo“, l’ex vicesegretario che alle ultime amministrative ha preferito candidarsi con la lista avversaria, appoggiato dallo stesso Bova, in polemica con le scelte elettorali del partito.

“Con tutto il rispetto per il consigliere Bova, l’unica materia che andrebbe sottoposta alla commissione di garanzia del Pd è il fatto che Rotondo e Alecci (sindaco di Soverato, ndr), tesserati Pd, si siano candidati in una lista alternativa a quella che recava il nostro simbolo”, osserva Drosi. “Su questo lo statuto è chiaro: per due anni in tali casi – sottolinea – non si può più avere la tessera Pd”. “Se Rotondo se n’è andato, ha scelto di abbandonare il campo, si è candidato con gli avversari ed è ora organico alla maggioranza comunale, sia pure con un incarico gratuito, come può pensare di dire la sua sulle riunioni di partito che decidono la strategia della minoranza?”, chiede Drosi. “E’ una pretesa che non ha senso e fuori da ogni logica politica. Noi siamo un partito che vive secondo le regole e possiamo anche sbagliare, possiamo aver avuto risultati elettorali non soddisfacenti, ma sono tutti fatti politici dei quali si può dibattere – prosegue Drosi – ma sui quali invocare la commissione di garanzia è completamente fuori luogo”.

“Le riunioni pubbliche che il Pd Soverato ha organizzato sono state tante, così come i passaggi politici e le votazioni interne: si possono condividere o meno, ma Rotondo da vicesegretario per molti anni non è evidentemente stato incisivo nel cambiare le cose, nel portare avanti la sua linea. Avrebbe potuto restare nel partito e fare le sue battaglie in minoranza. Ma se te ne vai fai un errore madornale: non puoi scegliere di andar via e continuare a criticare il partito dall’interno, così sarebbe troppo comodo”, evidenzia il numero due del Pd provinciale. “Io solidarizzo con gli amici e compagni del Pd di Soverato e con il suo segretario Francesco Severino al quale deve essere consentito di dire la sua in consiglio comunale senza tifoserie che si permettano di zittirlo”, conclude quindi Drosi in riferimento alla concitata seduta dello scorso 30 settembre – e che è meglio vadano la domenica allo stadio e non nei luoghi deputati all’esercizio democratico delle proprie funzioni istituzionali”.

Teresa Pittelli

 

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