E’ lì all’angolo tra via S. Giovanni Bosco e viale Magna Graecia, nel cuore di Soverato, con il suo scheletro incompiuto, forse da trent’anni. E il sindaco Ernesto Alecci lo aveva segnalato già in una delle prime uscite del suo precedente mandato come un suo ricordo di infanzia, rimasto in quello stato fino a oggi. E’ l’edificio che qualcuno chiama “palazzo Gualtieri”, dal nome di uno dei suoi due proprietari, che secondo un’ordinanza firmata nei giorni scorsi dal sindaco ormai minaccia “l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana”. E non solo perché negli anni “l’eterno cantiere” sulla strada ne ha compromesso la viabilità, rendendo particolarmente rischioso quell’incrocio non a caso teatro di “incidenti stradali anche gravi”, come ricorda il provvedimento del primo cittadino. Ma anche perché ormai “lo stato di abbandono dell’immobile ha causato intrusioni abusive – si legge sempre nell’ordinanza – e da ultimo l’omicidio di un immigrato”.
L’ordinanza in particolare fa riferimento all’incompletezza e all’abbandono annosi dell’immobile, con “porzioni passibili di stacco”, e una chiusura realizzata con pannelli metallici, anche piuttosto malandati, che restringono notevolmente la carreggiata, escludendo il “regolare e sicuro transito dei pedoni” e “impedendo la normale visibilità di un crocevia centrale nonché strategico della città”; al degrado dell’area interna, cosparsa di rifiuti e di vegetazione incolta, “con grave pregiudizio per la salute pubblica e gli aspetti igienico-sanitari”; alla recinzione perimetrale che “poggia in parte sulla grata di raccolta delle acque piovane che risulta otturata, rendendo difficile l’attività di manutenzione”.
Nonostante “i tentativi di risolvere in via bonaria e proficua l’annoso problema”, secondo il sindaco “nulla è cambiato” rispetto a quanto riscontrato in precedenza, né si sarebbe arrivati a un definitivo accordo in una riunione dello scorso 21 settembre, in sala giunta, alla quale hanno partecipato lo stesso Alecci, il vicesindaco Pietro Matacera, l’assessore Daniele Vacca, i legali di parte, il procuratore della ditta Gualtieri e il tecnico comunale. Da qui questa ordinanza con la quale il Comune ordina ai due proprietari, entro trenta giorni, di verificare e mettere in sicurezza le facciate che danno sulle vie pubbliche, rimuovere la recinzione di cantiere, chiudere o tamponare le aperture al piano terra per evitare intrusioni abusive, ripristinare il piano viabile occupato dal cantiere e realizzare un marciapiede pedonale. In caso di inadempienza, i lavori saranno eseguiti d’ufficio dal Comune con addebito delle spese ai proprietari. L’ordinanza è stata inviata ai settori comunali competenti, alle forze dell’ordine e al Prefetto di Catanzaro. Dopo tanti anni è forse arrivato l’inizio della parola “fine” su una delle eterne incompiute che deturpano il paesaggio urbano soveratese?
(r.e.)