Nuovi risvolti giudiziari nella vicenda della bimba appena nata ma trovata morta ieri a Montepaone dai carabinieri: è stata appena iscritta nel registro degli indagati la madre, una trentaduenne ucraina, che recandosi in pronto soccorso all’ospedale di Soverato, per un malore individuato subito come esito di un post partum, ha insospettito i medici che hanno allertato le forze dell’ordine. Il corpicino della piccola è stato ritrovato dai carabinieri di Soverato in casa della donna, avvolto in un asciugamano e chiuso in una valigia riposta nell’armadio. La donna, sposata con un quarantenne originario di Montepaone e residente a Varese con la famiglia, è stata iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di Catanzaro anche al fine di agevolare le indagini e garantirle una perizia di parte nell’esame autoptico sulla piccola che si svolgerà nelle prossime ore.
Come anticipato stamattina da questa testata, il padre della neonata deceduta si è dichiarato all’oscuro della gravidanza della moglie, della quale dunque non sarebbe stato consapevole, come riferito agli inquirenti. Quanto ai racconti della donna, sarebbero apparsi via via contraddittori, dal momento che avrebbe riferito un aborto precoce quando invece il corpicino ritrovato senza vita nell’armadio di casa sarebbe quello di una bimba nata da gravidanza a termine. La donna, che è madre di altri due figli, si trova attualmente ricoverata all’ospedale di Soverato, in uno stato psico-fisico che viene descritto come di prostrazione e confusione, tanto che le è stato assegnato un supporto psicologico.
(tp)