Via crucis e auguri di buona pasqua all’Istituto Maria Ausiliatrice di Soverato.

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    *Nei giorni scorsi si è svolta la via Crucis di istituto nella chiesa dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Soverato, con il coinvolgimento degli alunni di ogni ordine e grado. Partendo dalla primaria, passando per le scuole secondarie di primo grado e le scuole secondarie di secondo grado, gli studenti sono stati guidati dai coordinatori e dal corpo docente, sostenuti dalla direttrice suor Maria Fisichella e dalla coordinatrice didattica suor Roberta Pica, e sono stati accompagnati nel “viaggio quaresimale”, un momento di riflessione, con la lettura di un passo del vangelo.

    Tutti insieme hanno preparato una mostra sulle varie stazioni correlate da meditazioni spontanee, dirette e fresche, scritte dagli studenti. In linea con il carisma salesiano, che l’istituto FMA sostiene e promuove sul territorio dal 1944, educando generazioni di bambini e adolescenti a essere “onesti cittadini e buoni cristiani”, ispirati a quel patrimonio pedagogico chiamato “sistema preventivo di Don Bosco”. Un sistema in cui l’inclusione equivale all’invito evangelico ad amare il prossimo come te stesso, e l’educazione emotiva è accoglienza del bello come del brutto della vita, compresi il dolore e la morte, con la certezza di crescere nella felicità della condivisione e partecipazione corale. Questi momenti nei quali gli alunni e i docenti dell’intero istituto partecipano per un fine comune, rende casa e famiglia un ambiente che altrimenti diventerebbe freddo e meccanica routine.

    La gioia di stare insieme per un momento di crescita e di riflessione, ripercorrendo e meditando la via del dolore di Gesù, riscoprendo il suo significato più profondo al di là del folclore e della stanca tradizione, è stata colta perfettamente dai ragazzi. “Gesù che avanza verso il calvario e non si ferma neanche davanti al dolore e alla stanchezza, facendoci comprendere, che non bisogna guardare solo a sé stessi, ma alzare lo sguardo e lottare anche per gli altri”, è una delle loro riflessioni. “Ognuno di noi può essere sensibile alla sofferenza altrui così come la Veronica, che non ha avuto paura di avvicinarsi a Gesù sofferente”, si legge in un altro scritto.

    “La sofferenza e la morte non vanno nascoste ai ragazzi per non turbarli o stressarli. Dovremmo invece cogliere lo sguardo di Gesù sofferente su di noi, nei suoi occhi possiamo vedere riflessa la nostra umanità fragile, l’immensa gioia nel sentirsi amati comunque e la bellezza di guardarsi intorno pieni di speranza – è il messaggio delle suore Fma – sapendo con certezza che non finisce tutto con un momento brutto, seppur più buio della pece, perché alla fine vediamo la luce della Verità di quegli occhi che mai si stancheranno di guardarci con amore”.

    *Comunicato Istituto Maria Ausiliatrice

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    Teresa Pittelli
    Giornalista professionista, già redattrice di ItaliaOggi, ho collaborato con La Stampa, MF, Diario, CalabriaOra, Il Garantista, Regione Calabria. Moglie & mammax4, ho unito la professione-reporter e l'impegno familiare alla passione per le lettere e la letteratura. Obiettivo: offrire corretta informazione, confronto e racconto nei settori dell'istruzione (scuola e università) e della cultura.

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