Rafforzamento del personale pediatrico e ostetrico in ospedale e nei consultori, diffusione del “golden standard”, cioè delle migliori prassi per favorire l’allattamento al seno e il benessere psico-fisico di mamma e bambino, impegno per lottare a favore di un’eventuale riapertura del punto nascita di Soverato. Queste sono solo alcune delle novità emerse dal congresso Tutela della maternità, aspetti clinici e giuridici, organizzato dalla Fidapa di Soverato presieduta da Roberta Ussia, che si è svolto ieri nella sede dell’Itt Malafarina.
La manifestazione ha avuto il merito di mettere a confronto tutti i livelli del comparto, occasione unica per fare il punto su uno dei temi più importanti dal punto di vista sociale e sanitario: la tutela della maternità, soprattutto in tempi di “inverno demografico”, come sottolineato dal dirigente dell’istituto, Saverio Candelieri.
Dal dialogo tra il direttore sanitario aziendale dell’asp Cz, Antonio Gallucci, e il sindaco di Soverato, Daniele Vacca, è emersa la richiesta del primo cittadino di riavere lo storico punto nascita, anche sulla scorta dei numeri – forniti di seguito dal primario della struttura, Giuseppe Leto, che ha parlato di 476 parti all’anno – che descrivono un presidio necessario ai bisogni di una vasta area territoriale. “Siamo in fase di approvazione del dca della rete ospedaliera. Abbiamo già previsto un nuovo blocco con due sale operatorie e altrettante sale parto annesse. Non abbiamo certezze, ma se sarà possibile una riapertura ne sarò ben felice”, ha risposto il direttore sanitario dell’asp, aprendo alla possibilità, pur in assenza per ora di qualsiasi garanzia. La rilevanza sociale della tutela del percorso nascita è stata sottolineata da Daniela Concolino, direttore della pediatria specialistica e malattie rare della Dulbecco, che ha confermato un fortissimo calo dei nati negli ultimi dieci anni. Dall’asp però si insiste sui segnali incoraggianti. “Stiamo rafforzando il personale della pediatria di Soverato e nei prossimi mesi ci dedicheremo ai consultori perché il territorio per noi è fondamentale”, ha sottolineato Mimma Caloiero, direttore del dipartimento materno-infantile dell’asp. Un focus rilanciato anche da Mariateresa Napoli, responsabile dell’unità operativa Donne e infanzia Soverato e Catanzaro. In campo anche il fronte delle tutele legali con Rosalba Viscomi, presidente pari opportunità del Consiglio dell’ordine avvocati di Catanzaro, che ha illustrato le iniziative che a livello distrettuale si sta cercando di mettere in campo, soprattutto per le tutele ancora carenti, come quelle delle libere professioniste. A fronte di tutele adeguate nel panorama legislativo sono ancora troppe le discriminazioni di fatto, a partire dalle dimissioni in bianco e dalla scarso utilizzo dei congedi parentali dei padri, solo per fare due esempi, emersi dalla relazione di Elena Morano Cinque, docente Umg di Catanzaro e consigliera di parità Provincia di Catanzaro. Presente in collegamento anche Cettina Corallo, ginecologa e presidente nazionale Fidapa Bpw Italy.
E se la vicepresidente Fidapa, Vittoria Lazzaro, responsabile organizzativa dell’incontro, ha puntualizzato “l’importanza di assistere le coppie con adeguate politiche di sostegno alla genitorialità e alla conciliazione tra lavoro e vita privata, nel segno di una crescita economica e culturale che adegui i nostri territori agli standard nazionali ed europei, in tema di condizione femminile materna”, dalle relazioni è emersa, in particolare, l’importanza fondamentale dell’allattamento al seno per la salute neonatale ma anche futura del bambino. “L’allattamento al seno esclusivo per i primi sei mesi di vita e prolungato poi, se possibile, fino ai due anni, è un investimento per la vita”, ha spiegato nella sua relazione Licia Pensabene, professore associato di Pediatria all’Umg di Catanzaro. I dati forniti dalla professoressa, aggiornati in base alle evidenze scientifiche più recenti (2023), parlano chiaro: l’allattamento al seno ha un ruolo importante nello sviluppo neuro-cognitivo del bambino, aggiungendo fino a 7 punti in più nel q.i. verbale e 5,9 punti in tutte le scale del q.i. Tra gli altri vantaggi, prevenzione rispetto a obesità e disbiosi intestinale, alla base di possibili patologie di vario genere. Purtroppo in Italia solo il 30% delle mamme allatta esclusivamente al seno il proprio neonato a 4 mesi di vita, e la percentuale crolla addirittura al 10% a 6 mesi. E in Calabria si fa anche peggio, con una percentuale sul 2022 che scende al 21% già a 4 mesi (ma in miglioramento rispetto al 17,5% del 2019), secondo i dati forniti da Mimma Mignuoli, referente regionale PL11. Migliori le performance di alcune regioni del Nord, tra le quali il Trentino. “Perché le donne trentine allattano al seno i loro neonati molto più di noi?”, ha chiesto Mignuoli all’uditorio, indicando la risposta nel percorso nascita con regole precise e condivise tra presidi ospedalieri e territoriali, corretta informazione e politiche socio-sanitarie. Mignuoli ha illustrato il piano di prevenzione regionale sottolineando l’impegno per raggiungere migliori risultati, attraverso l’integrazione di consultori e rete ospedaliera per seguire la donna anche dopo il parto. Tra le iniziative messe in campo, i baby pit-stop, luoghi pubblici di sosta in cui le donne possono allattare e accudire il neonato. E le ostetriche hanno in questo percorso un ruolo fondamentale, esemplificato da Debora Froiio, ostetrica dell’azienda ospedaliera Dulbecco, che ha fornito dati ed esperienze di successo del sostegno all’allattamento durante tutto il percorso nascita, sfatando molti falsi miti come, primo tra tutti, la “mancanza di latte”. Decisiva anche la figura delle mamme alla pari, che possono rappresentare un primo e rassicurante gradino di supporto per le altre donne. Un ruolo, quello di peer councelor, illustrato dalla farmacista Nicoletta Umbrello, fondatrice del gruppo di sostegno territoriale. Assai interessante anche il punto di vista dell’osteopata, Daniele Caminiti, che ha esposto dati alla mano l’importanza dell’osteopatia nel risolvere tanti problemi muscolo-scheletrici neonatali e favorire il corretto attacco al seno con le terapie manuali. “Abbiamo definito un golden standard con tutti i più qualificati attori del settore: speriamo che dal dibattito pubblico emergano spunti che aiutino strutture e decisori a fare sempre di più, in un campo così cruciale per tutta la società”, ha concluso la presidente Ussia, rinviando alle prossime iniziative la verifica dei risultati raggiunti e l’ascolto delle testimonianze dell’utenza.