Dal libro su Banditi a Orgosolo, il capolavoro del grandissimo regista calabrese Vittorio De Seta, alla ricostruzione minuziosa della strage di Bologna del 2 agosto 1980 ai luoghi del ’68, ieri il Magna Graecia Book festival ha affrontato alcune delle pagine più intense della storia d’Italia. La presentazione del libro di Antioco Floris “Banditi a Orgosolo – il film di Vittorio De Seta” (Rubbettino) è stata affidata al direttore artistico Andrea Di Consoli e alla giornalista Teresa Pittelli che hanno dialogato con Floris e con l’attrice Vera Dragone, nipote di Vittorio De Seta. “Mio nonno aveva un’estrema esigenza di raccontare la realtà, di rappresentare una storia vera. Gli attori del film ‘Banditi a Orgosolo’ sono veri pastori e Vittorio, insieme alla sua troupe (composta da mia nonna e l’operatore) è stato capace immergersi nella loro vita di ogni giorno”.
“Il film ha la capacità di leggere il presente – ha spiegato Floris – ecco perché viene considerato un regista contemporaneo e perché il film è diventato un classico amato e apprezzato in tutto il mondo”, ha spiegato Floris, parlando del film come di “una tragedia classica in cui il protagonista diventa alla fine un bandito non per responsabilità o azioni commesse ma per un fato ineluttabile, rappresentato anche dalla totale frattura tra comunità e Stato nella Barbagia di quegli anni”.
L’incontro conclusivo della giornata di ieri del Magna Graecia Book Festival è stato con Maria Pia Ammirati, giornalista, scrittrice e direttrice di Rai Teche che ha presentato, con Andrea Di Consoli, il romanzo Due mogli. 2 agosto 1980, un’istantanea feroce dell’Italia nel giorno della strage di Bologna. “Il libro – ha raccontato l’autrice – è un grande lavoro di ricostruzione storica, nonché un compromesso tra realtà e finzione. Importante è stata per me la testimonianza di Marina Gamberini, una delle sopravvissute alla strage. È anche la sua storia”.
Nel corso della serata, Libro d’Oro alla carriera a Toni Capuozzo nel corso della settima serata del Magna Graecia Film Festival, kermesse cinematografica fondata e diretta da Gianvito Casadonte, giunta alla sedicesima edizione. Il noto inviato di guerra, vicedirettore del TG5 fino al 2013 e conduttore della trasmissione giornalistica settimanale “Terra!”, premiato dal Maestro orafo Michele Affidato, ha presentato nel pomeriggio il suo libro “Andare per i luoghi del ’68” (il Mulino) con la giornalista Donatella Soluri.
“Il mio ’68 – ha commentato Capuozzo – è stato particolare: scappai di casa e visitai molti paesi europei. Come tutte le grandi rivoluzioni, quell’anno ha comportato insieme cambiamenti positivi e negativi. È innegabile che molte delle conquiste sociali di oggi derivino da quell’anno, eppure il tutto è stato mitizzato: le ‘violente contestazioni’ furono in realtà molto più teatrali che fisiche”.
Grande successo per la performance musicale della youtuber Giulia Penna, a cui è stata consegnata la Colonna d’Oro Melting Pot realizzata da Michele Affidato. Sul red carpet del Magna Graecia Film Festival anche i giurati Nicolas Vaporidis e Dario Bandiera e il regista del film in concorso Domani è un altro giorno Simone Spada.
Passaggio sul palco del Mgff anche per Ottavio Rossani, giornalista e scrittore, che, presentato dalla conduttrice Carolina Di Domenico, ha letto alcune pagine del suo libro “Soverato” (i Quaderni del Bardo edizioni), un’antologia di poesie inedite scritte dal 1976 al 2018.