Don Mimmo Battaglia ordinato Vescovo: i momenti più belli della cerimonia (video).

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Grande emozione, ieri, nella Cattedrale di Catanzaro per l’ordinazione a Vescovo della diocesi di Cerreto Sannita-Telese-S.Agata dei Goti di don Mimmo Battaglia. In una cattedrale gremita, davanti alle autorità religiose e civili, le protagoniste sono state le lacrime di commozione. Lacrime che venivano giù sui volti di uomini e donne dalle prime alle ultime file. Lacrime che a stento è riuscito a trattenere monsignor Bertolone, arcivescovo di Catanzaro-Squillace, quando ha citato il papà, scomparso, di don Mimmo. Lacrime che non è riuscito a trattenere, invece, don Mimmo, in particolare quando i “suoi ragazzi”, durante l’offertorio, gli hanno portato in dono i frutti del loro lavoro, ma soprattutto le lacrime dei suoi ragazzi, i cui occhi sono stati i primi che don Mimmo ha incrociato entrando in cattedrale, li ha riconosciuti fra mille altri.

L’emozione era scolpita sui volti dei concelebranti monsignor Ciliberti, monsignor Cantisani, monsignor Bregantini e monsignor De Rosa, il vescovo che ha preceduto don Mimmo alla diocesi di Cerreto-Telese-S.Agata. “Francesco, Vescovo, Servo dei Servi di Dio……dopo la rinuncia del venerabile fratello Michele De Rosa ……abbiamo pensato a te, o figlio, giacchè hai dato prova di essere sollecito ed esperto per il ministero episcopale e così, ricevuto il parere per la congregazione per i Vescovi, valendosi della nostra autorità apostolica, ti nominiamo e designiamo Vescovo di Cerreto Sannita-Telese-S.Agata dei Goti”, con la lettura del mandato di Papa Francesco è iniziata la liturgia di ordinazione episcopale. E’ intervenuto monsignor Bertolone che, dopo aver salutato le autorità religiose e civili ha ricordato gli “otto amici di Siano” detenuti presenti, la direttrice dell’istituto e i tre magistrati che hanno permesso loro di esserci.

Ha salutato, quindi, gli amici del Centro Calabrese di Solidarietà. Ha quindi rivolto un affettuoso discorso a don Mimmo, esortandolo a offrire alla povera gente quello che lui è, quello che per oltre vent’anni ha imparato servendo il Signore nel Centro Calabrese di Solidarietà. Ha concluso esprimendogli i sentimenti della più viva gratitudine per il servizio fedele e generoso che con un’esemplare testimonianza di vita ha esercitato. La liturgia è proseguita con l’invocazione dello Spirito Santo, la Presentazione dell’Eletto, gli Impegni dell’Eletto. A questo punto ha avuto luogo la parte più toccante, don Mimmo si è prostrato e sono state cantate le litanie. Successivamente egli si è avvicinato al Vescovo ordinante che gli ha imposto le mani sul capo e altrettanto hanno fatto gli altri Vescovi presenti. Il Vescovo ordinante ha imposto sul capo di don Mimmo il libro dei Vangeli, per ricordargli che lui è sotto e non sopra i Vangeli. Sono seguiti poi l’Unzione Crismale, la Consegna del libro dei Vangeli, la Consegna dell’Anello, ottenuto dalla modifica di un anello appartenuto al suo papà, la Consegna della Mitria e la Consegna del Pastorale, prodotto dai “suoi ragazzi” in legno ricavato da un tronco di albero di Satriano, il suo paese.

“Questa sera entrando in Cattedrale ho avuto una sensazione bellissima e mi sono commosso”, ha detto monsignor Battaglia prima della conclusione della celebrazione, ”perché ho visto i miei ragazzi che vengono dal mondo della sofferenza, le ragazze di fondazione Betania e sapevo che c’erano i fratelli detenuti e ho visto soprattutto tanti poveri che ho incontrato in questi anni, non quelli che ho aiutato, ma quelli che mi hanno fatto da maestri nella vita, è  stato come entrare nella Sinagoga di Nazareth”. Nel momento di passare ai ringraziamenti è stato praticamente impossibile per lui, perciò ha detto: «Dio è stato molto generoso con me, ha messo sulla mia strada una moltitudine di fratelli e sorelle che hanno dato gioia al mio cammino e soprattutto, spesso inconsapevolmente, mi hanno dato forma come il vasaio fa con la creta. Perdonatemi ma non riuscirei a nominarvi uno per uno, so che ciascuno di voi saprà riconoscere anche dietro le parole che non dirò tutto quello che ci lega».

Tuttavia qualche qualche grazie speciale l’ha dovuto fare, in primis a Papa Francesco “che nonostante la mia inadeguatezza mi ha chiesto di servire ed amare la Chiesa elevandomi al ministero episcopale”. A Padre Vincenzo Bertolone “che sempre mi accompagnato con la forza e la tenerezza di un padre”. Agli Eccellentissimi Vescovi che lo hanno onorato con la presenza e ai sacerdoti della diocesi di Catanzaro-Squillace “miei amati fratelli”. Ai sacerdoti delle altre diocesi ed in particolare a quelli della sua nuova diocesi “siete già nel mio cuore”. Alla gente del suo paese “che mi ha fatto scoprire e assaporare il gusto della comunità”. Alla sua famiglia “Chiesa domestica che mi ha generato e dato forza, a mia mamma che ancora una volta, rinunciando ad una parte di se, ha benedetto e benedice il mio viaggio”.

Infine si è rivolto al Signore con il cuore colmo di gioia:«Ti cerco Signore nell’accecante sole nascente, nell’increspatura del mare al mattino…. negli occhi dei fratelli che incontro e in quelli che sogno di abbracciare….ti cerco e ti trovo in occhi stanchi, in cuori afflitti e indifesi….nel mio paese tra i monti….mio padre,mia madre,mio fratello,mia sorella, le loro famiglie, i miei cari nipoti, li rivedo entrare in casa e portare la festa carica di gioia e di sorrisi che infrangono il pallore di giornate non liete….tutto è in me grazie a Te Signore, sempre e per sempre, Amen». Alla fine della cerimonia monsignor Battaglia, nonostante fosse ormai stremato, ha abbracciato uno per uno tutti i presenti, iniziando dai detenuti e dai suoi ragazzi.

E tra chi ha abbracciato c’erano anche i sindaci di Catanzaro e di Satriano, visibilmente commossi, che ci hanno gentilmente raccontato le loro emozioni. «Un’emozione forte, grande perché don Mimmo è nel cuore di tutti i catanzaresi, per come ha lavorato, per come si è comportato con la cittadinanza, per la grande solidarietà che ha dato a questi ragazzi” ha commentato Sergio Abramo, mentre con negli occhi la luce della felicità, il sindaco Michele Drosi ha raccontato: «Una forte emozione, una giornata importante e speciale perché un nostro concittadino è diventato Vescovo, non capita spesso nella vita, si tratta di un fatto straordinario e la mia emozione aumenta se penso che è stato un prete dalla parte degli umili,un prete dalla parte di chi ha vissuto una condizione di disagio e quindi l’apprezzamento è grandissimo».

*Testo e video a cura di Saverio Fontana (video di copertina a cura di Lorenzo Papasodero)

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