Anche Soverato alla manifestazione “L’Urlo di Angelo”, cane torturato e ucciso a Sangineto (Cs).

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Serena Voci e La lega per la difesa del Cane, sez. Soverato, a Sangineto
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Serena Voci e La lega per la difesa del Cane, sez. Soverato, a Sangineto

“Giustizia per Angelo” si leggeva ieri su tutti gli striscioni e cartelli a Sangineto. Una grande manifestazione si è tenuta ieri a Sangineto per chiedere giustizia per Angelo. Angelo era una cane randagio di Sangineto e il 29 giugno scorso è stato barbaramente  ucciso e trucidato da quattro ragazzi del posto. Durante la tortura i ragazzi hanno ripreso il tutto  per poi postarlo sul loro profilo facebook. Presenti alla manifestazione anche la lega del cane di Soverato con a capo una agguerrita più che mai Serena Voci: “Lo senti il nostro urlo? Stiamo arrivando”, ha scritto ieri Serena sul suo profilo facebook. E anche il giorno dopo è un diluvio di frasi, video e foto per Angelo.

angelo“E il giorno dopo come ti senti? Mi ritrovo stanca senza voce con un ora forse meno di sonno addosso ma con tanta tanta speranza e soddisfazione. ..Questo è il Sud questi siamo noi … un unico urlo da tutta Italia portavoce di dolore e sgomento da chi voce non ne ha! Fiera di me stessa fiera di tutta la gente che vicina e lontana si è unita a noi. Perché Angelo e tutti gli invisibili non siano mai dimenticati, mai.” Tantissime anche le persone arrivate da tutta la Calabria anzi tutta Italia, al grido di #unitiperangelo e #giustiziaperangelo.

Un’altra testimonianza diretta arriva da Emanuela Puzzonia, una ragazza di Catanzaro molto attiva per la difesa degli animali che racconta all’Esuberante.it questa esperienza: ”Abbiamo viaggiato con il pullman e una volta arrivati lì abbiamo dovuto raggiungere il luogo della manifestazione a piedi, siamo arrivati al Comune dove ad accoglierci c’era il sindaco Michele Guardia, dal quale abbiamo ascoltato rassicurazioni sul fatto che il Comune si costituirà parte civile nel processo contro i ragazzi autori del gesto, poi la manifestazione è proseguita fino alla piazza”.

LanterneMolti sono stati gli animi che si sono scaldati per chiedere giustizia durante le scorse settimane, anche a mezzo stampa e sui social, arrivando anche a diverbi molto accesi tra chi ha liquidato l’accaduto con “tanto era solo un cane”, e chi invece chiede pene severe (da quattro mesi a due anni l’uccisione di animali, da tre a diciotto mesi per le sevizie con multa fino a 30 mila euro). Lanciata in proposito, nei giorni scorsi, una petizione on line che ha raggiunto quasi centomila firma. E centinaia e centinaia erano ieri animalisti e cittadini arrivati nella cittadina in provincia di Cosenza. Un corteo fiume che si è concluso in piazza, dove si è assistito agli interventi delle diverse associazioni che si sono mobilitate per la riuscita della manifestazione, tra le quali anche Anima Randagia. E poi è stato trasmesso il video della tortura. Sono inoltre intervenuti anche diversi parlamentari, Paolo Bernini (M5S) in un video spiega che ha scritto al sindaco chiedendo di costituirsi parte civile e prendere determinati provvedimenti, ricordandogli che è il responsabile visto che Angelo era un randagio e non apparteneva a nessuno. Tra i politici presente anche una portavoce dell’ex ministro Maria Vittoria BrambillaLa manifestazione si è conclusa con il volo delle lanterne che hanno portato in cielo la scritta: Giustizia per Angelo.

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