Commovente arrivo di don Mimmo Battaglia nella sua Satriano (video)

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Giornata storica per la diocesci catanzarese quella di venerdì scorso, con la notizia – per quasi tutti a sorpresa – della nomina vescovile di don Mimmo Battaglia, da tutti conosciuto più che per i suoi incarichi curiali per aver servito la “strada” nelle comunità terapeutiche. Da sempre al servizio degli ultimi, quindi, soprattutto nei delicati temi della tossicodipendenza e della violenza di genere, fino a diventare presidente del Csc, centro di solidarietà calabrese. E se Catanzaro gioisce con le campane del duomo a festa per una ordinazione a vescovo che arriva dopo sessanta anni (si terrà il prossimo 3 settembre), Satriano è invece letteralmente travolta dall’emozione e dalla commozione. Don Battaglia è infatti uno dei suoi figli più cari, e lì ancora vive con la madre.

Inevitabile quindi abbracciare una per una le signore del paese che gli si affollano intorno appena scende dall’auto, nel pomeriggio di venerdì, e salutare gioioso il piccolo corteo che lo scorta fino a casa e non lo lascia andare. Momenti immortalati dalla camera di Lorenzo Papasodero, che ringraziamo per la collaborazione. Intanto si sprecano sui social, sul web e sui giornali le testimonianze sulle tante opere silenziose portate avanti da don Mimmo per salvare tanti giovani da un destino difficile. Tra i politici locali a intervenire ieri sull’argomento è stata Wanda Ferro. “E’ una nuova prova d’amore, forse la più dura di tutte, quella che Papa Francesco ha chiesto a don Mimmo Battaglia, chiedendogli di allontanarsi dalla sua comunità per servire Dio in altre terre che hanno bisogno della sua guida attenta e affettuosa”, sottolinea in una nota la Ferro. “(…) Chi ha conosciuto il Centro Calabrese di Solidarietà ha visto riempirsi di vita gli occhi di tanti giovani che alle loro spalle avevano soltanto solitudine e vuoto. Don Mimmo e i meravigliosi operatori del Centro hanno teso loro la mano, hanno dato loro un orizzonte, una speranza, una strada da percorrere e una ragione per vivere. Dialogando con loro, sapendo comprendere i disagi, le ribellioni, i dubbi e gli errori, aiutandoli a ricostruire, un passo alla volta, i propri sogni (…)”, ricorda tra l’altro l’ex presidente della provincia catanzarese.

 

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