Soverato, carenza idrica. Emergenza risolta, ma “problema Sorical” resta.

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Varie zone della cittadina ionica sono rimaste senz’acqua corrente o con una pressione molto ridotta nelle giornate di giovedì e venerdì scorsi. Da via Trento e Trieste al Corso zona nord, sono stati in tanti ad accorgersi della mancanza/scarsità di acqua, tanto che venerdì sono arrivate le proteste, con alcuni residenti arrivati direttamente in Comune a segnalare i loro disagi. Una situazione attribuita da fonti comunali a un problema ai pozzi di prelievo della Sorical presso il fiume Ancinale. Problema tecnico, dunque, risolto a partire da venerdì pomeriggio con la situazione che è tornata velocemente alla normalità.

Secondo alcune indiscrezioni l’inconveniente potrebbe però essere legato alla decisione dell’azienda fornitrice di diminuire la portata idrica, rientrando Soverato almeno fino al mese scorso nel novero dei Comuni morosi, secondo l’elenco pubblicato sul sito della Sorical, dove si prevedeva una procedura attiva di riduzione del servizio già dal 19 aprile 2016. Nell’elenco rientra anche il vicino Comune di Satriano, con riduzione stabilita al 27 aprile. In entrambi i casi le misure non sembrano essere comunque scattate alla data prevista, non avendo registrato i cittadini di Soverato né di Satriano marina (la zona “allacciata” alla Sorical) particolari problemi alla fine del mese scorso. E se il sindaco di Satriano Michele Drosi precisa di non essere a conoscenza di riduzioni idriche, ricordando che il Comune ha pagato il grosso del debito ereditato di 800 mila euro, rateizzando i 180 mila rimanenti, queste indiscrezioni sono respinte anche dal sindaco di Soverato Ernesto Alecci, che conferma il guasto tecnico di giovedì scorso, precisando che “Soverato non rientra più nell’elenco dei Comuni morosi. “Il primo cittadino non nasconde però che “nei confronti della Sorical esiste per Soverato così come per molti altri Comuni calabresi un problema debitorio. Non abbiamo problemi di morosità – sottolinea Alecci – ma sicuramente pesa il debito pregresso, con gli 8 milioni di euro riferiti agli anni 1981-2004 pretesi dalla Regione e la pessima gestione da parte della Gema negli anni 2012-2013, quando abbiamo incassato sui 200 mila euro di acqua a fronte di oltre un milione dovuto”.

Nonostante l’interlocuzione costante con i funzionari Sorical e lo sforzo di essere in pari con i pagamenti correnti, dunque, la minaccia delle riduzioni idriche, politica scelta dall’azienda nei confronti del Comuni morosi, è sempre là. Tanto che Alecci rilancia la prospettiva, già ventilata in campagna elettorale, della ricerca di soluzioni – e finanziamenti europei e nazionali – per rendersi indipendenti da Sorical con un sistema idrico direttamente gestito dal Comune o da più Comuni. Una direzione, quella del superamento del partenariato pubblico/privato della Sorical, nella quale si starebbe già andando a livello regionale, dopo l’approvazione in aprile della legge che istituisce l’Aic, l’Autorità idrica della Calabria, che prevede l’ipotesi di far tornare interamente pubblica la gestione idrica e un’assemblea composta da quaranta membri eletti tra i sindaci calabresi. Nel frattempo, qualche preoccupazione appare legittima in considerazione della mole di debiti nei confronti dell’attuale società di gestione e dell’arrivo della bella stagione nella quale l’aumento dei consumi porta da sempre a carenze di acqua soprattutto nel borgo collinare di Soverato superiore. Motivo in più per mettere mano quanto più urgentemente possibile tanto alle possibili soluzioni di copertura dei debiti quanto alle proposte per un servizio idrico pubblico, comunale o sovra-comunale che sia.

Teresa Pittelli

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