Gratteri nuovo procuratore capo di Catanzaro, le dichiarazioni di Enzo Bruno

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enzo bruno

La notizia era nell’aria da giorni. La decisione del Consiglio superiore della magistratura che ha emesso un provvedimento d’urgenza realizza una speranza collettiva: il dottor Nicola Gratteri è il nuovo procuratore capo di Catanzaro. Esprimere soddisfazione o compiacimento non è sufficiente: Gratteri metterà a disposizione del Capoluogo di Regione un patrimonio di conoscenza senza precedenti, uno straordinario contributo di coraggio, passione e impegno di cui gli siamo anticipatamente grati”. E’ quanto afferma il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, nonché segretario provinciale del Partito democratico di Catanzaro, nell’apprendere la notizia dell’investitura del plenum del Csm.

“Al neo procuratore capo assicuriamo la massima collaborazione nell’azione di contrasto quotidiano alla ‘ndrangheta, alla corruzione, all’illegalità – afferma ancora il presidente Bruno -. Il procuratore capo facente funzioni, Giovanni Bombardieri ha già messo in evidenza la consapevolezza che mezzi e risorse a disposizione sono assolutamente insufficienti rispetto alla vastità degli interventi richiesti dalle emergenze del distretto: le istituzioni devono essere in prima linea nel sostegno alla magistratura anche nel garantire le migliori condizioni per operare nel territorio. Al neo procuratore capo gli auguri di buon lavoro da parte di tutta la Provincia di Catanzaro”.

Il Csm, l’organo di autogoverno della magistratura che in sede di quinta commissione ha dato cinque voti su sei (uno astenuto) a Nicola Gratteri, candidato all’incarico di procuratore capo di Catanzaro. La svolta era arrivata dopo il ritiro della candidatura di Mario Spagnuolo, procuratore di Vibo Valentia, che aveva deciso il ritiro comunicandolo in una lettera al presidente della commissione, anche in forza della quasi unanime candidatura che gli è arrivata dalla stessa commissione per ricoprire l’incarico di vertice della Procura di Cosenza. Nella scorsa riunione di metà marzo la quinta commissione aveva espresso tre voti a favore dell’attuale procuratore di Reggio Calabria e due per Spagnuolo.

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