“Nessuna violazione di legge o smaltimento illecito da parte dell’azienda Ecosistem”. Così Salvatore Mazzotta, amministratore delegato della Ecosistem Srl con sede a Lamezia Terme, conosciuto a Soverato e nel catanzarese come dirigente di lungo corso dell’Udc, interviene per rispondere alle notizie che lo inseriscono tra gli indagati del filone calabrese dell’indagine “Tempa rossa” portata avanti dalla Procura di Potenza sui vertici Eni e una serie di società correlate che avrebbero – secondo gli inquirenti – messo in piedi un traffico illecito di rifiuti pericolosi catalogati invece come innocui. Tra gli elementi indiziari trapelati sulla stampa, nel ciclone mediatico che ha anche portato alle dimissioni del ministro allo sviluppo economico Federica Guidi, anche intercettazioni che coinvolgono esponenti della Ecosistem, che era diventata dal 2013 capofila di un raggruppamento temporaneo di imprese, dopo aver stipulato un contratto con l’Eni.
“Sento il dovere di intervenire sulla vicenda Eni Viggiano, intanto per ribadire la correttezza dell’operato dell’azienda che rappresento. Mi rendo conto dell’imponente impatto mediatico e degli interessi in ballo che travalicano i confini regionali. E’ necessario però inquadrare i fatti e le relative responsabilità dei soggetti coinvolti nell’indagine, partendo da una serena ricostruzione degli stessi e da una attenta e puntigliosa lettura della documentazione agli atti, altrimenti si corre il rischio di emettere un giudizio sommario e di sbagliare”, spiega Mazzotta, secondo il quale per Ecosistem “non c’è stata alcuna violazione di legge o smaltimento illecito”.
“Mi preme a tal proposito precisare alcuni aspetti di primaria importanza: innanzitutto il codice al rifiuto lo attribuisce per legge il produttore e la pericolosità del rifiuto viene stabilita dalle analisi chimiche di caratterizzazione dello stesso effettuate dai laboratori su commissione del produttore; le analisi poi vengono successivamente verificate dagli impianti di destino finale secondo le procedure dei rispettivi Piani di monitoraggio e controllo”, prosegue Mazzotta, chiarendo che il ruolo della L’Ecosistem nella fattispecie è di “appaltatore-trasportatore”. Mazzotta si dichiara quindi “pronto fin da subito a offrire tutta la collaborazione alla magistratura nel cui operato confidiamo e agli organi di controllo”. “Nel contempo non posso accettare che vengano infangate e diffamate la reputazione e la onorabilità di una azienda, pluricertificata, che opera da oltre ventotto anni sul mercato, che rispetta l’ambiente – conclude l’avvocato montepaonese – che da lavoro a centinaia di persone e che non ha nulla da nascondere. I cancelli della Ecosistem sono aperti da sempre.”