Come da tradizione, anche quest’anno si è tenuta a Soverato la Processione del Cristo Morto e di Maria Addolorata. Una tradizione che viene seguita da dai fedeli che dopo la celebrazione dell’adorazione della Santa Croce hanno accompagnatoo le statue di Maria SS. Addolorata e del Cristo morto per le vie della città.
A capo della processione il parroco don Pasquale Rondinelli, il direttore dell’istituto salesiano don Gino Martucci ed altri sacerdoti e i ragazzi dell’oratorio che hanno animato la processione con canti e preghiere. La processione è poi proseguita in via Amirante dove la Madonna Addolorata aspetta suo figlio, ed è continuata facendo tapa al Calvario in viale Stazione, dove don Gino ha ricordato con una riflessione le vittime dei recenti attentati terroristici.
Si è poi fatto ritorno in chiesa in piazza Maria Ausiliatrice per le preghiere finali, la benedizione di don Pasquale e i canti di chiusura.
Settimana scorsa si è tenuto anche a Soverato la processione del Via Crucis vivente. Quest’anno la Via Crucis si è svolta nella parte alta della città, la cosiddetta “Panoramica”, con inizio della processione dal Giardino Botanico e conclusione all’Ospedale. Proprio qui nell’anno della Misericordia, attraverso la preghiera, ci si è voluti unire a tutti gli ammalati, che vivono nella sofferenza e alle loro famiglie. Ma non solo. Come ha detto nelle sue parole che hanno accompagnato le stazioni della Via Crucis, don Gino Martucci, l’occasione è stata anche utile per ribadire l’importanza del diritto alla salute, garantito dai servizi ospedalieri del nosocomio, che non va messo in discussione da minacce di ridimensionamenti o chiusure che lederebbero questo diritto per centinaia di migliaia di famiglie del territorio.