Qualche giorno fa il vicesindaco Pietro Matacera, che ha anche la delega la settore commercio, ha spiegato su queste colonne l’operazione messa in campo dall’amministrazione di Soverato per affittare la struttura del mercato coperto in piazza Cimarosa, struttura storicamente destinata ad apprezzato e vitale mercato ortofrutticolo e alimentare locale. Una locazione secondo gli amministratori “necessaria” a evitare eventuali vendite della struttura, come si è tentato di fare in passato, e per renderla più produttiva superando le difficoltà di manutenzione e di riscossione di tutti i tributi che peserebbero adesso sul Comune. Spiegazioni che sono state già fornite anche ai commercianti in un incontro nei giorni scorsi, ma che per qualche cittadino lasciano spazio a ulteriori dubbi e interrogativi, arrivati stamattina in redazione e che pubblichiamo di seguito con lettera firmata.
Sulla vicenda della possibile chiusura del mercato coperto di Via Cimarosa trovo che rimangono irrisolte alcune questioni sulla prosecuzione dell’attività dei banchi di frutta, verdura e altri prodotti locali.
Rivolgo pertanto alcune brevi domande agli amministratori del Comune di Soverato responsabili della materia.
– Quando verrà chiuso il mercato ?
– È previsto che in concomitanza con la chiusura, il giorno stesso, tanto per capirci, proseguirà l’attività di vendita dei prodotti locali ?
– Dove sarà dislocata questa attività ?
– È certo che non vi sarà interruzione della vendita?
– Sono state previste e realizzate le strutture necessarie (come ad esempio banchi, chioschi e gazebo) per consentire la continuità del mercato?
Pregherei gli assessori responsabili della materia di avere la benevolenza di rispondere a questi quesiti, ma senza manifestazioni d’intenti generiche né commenti vaghi e volontaristici. Sono le domande che ci facciamo noi cittadini di Soverato e del territorio incontrandoci come avventori la mattina al mercato. E vorremmo avere la semplice certezza di poter continuare ad acquistare frutta, verdure e altri generi del nostro territorio.
Grazie.
Pino Nucera
