RENZI IN CALABRIA, MAGORNO RINGRAZIA: “Quella di domani sarà un’altra giornata importante per i calabresi: il premier Matteo Renzi torna ancora una volta nella nostra regione dopo aver ampiamente dimostrato con atti concreti l’attenzione rivolta alla Calabria, tornata in cima all’agenda politica del Paese dopo anni di emarginazione”. E’ quanto afferma il segretario regionale del Partito democratico, Ernesto Magorno, nel ringraziare il presidente del Consiglio che domani sarà alla cerimonia di abbattimento dell’ultimo diaframma della Galleria Mormanno Nord (Cosenza) sul nuovo tracciato dell’Autostrada Salerno – Reggio Calabria, per poi recarsi a Cosenza dove visiterà il Distretto sulla cybersecurity realizzato nella sede delle Poste italiane.
RENZI IN CALABRIA: PRIORITA’ DEL PREMIER INFRASTRUTTURE. “La presenza della più alta carica di Governo nella nostra regione è conseguente alle tante azioni concrete adottate nell’interesse del territorio – afferma Magorno -, dei precari, dei giovani, di una comunità da troppi anni emarginata e ferita, alla ricerca di centralità e dignità per diventare finalmente una regione normale. L’attenzione di Renzi rivolta alla necessità di garantire infrastrutture moderne dimostra quanto il premier consideri prioritario la costruzione di una sistema di trasporto sicuro e all’avanguardia condizione imprescindibile per garantire concrete opportunità di sviluppo economico e sociale alla Calabria”.
RENZI IN CALABRIA: “BASTA VITTIME SULLA 106” ACCUSA Non condividono in queste ore l’entusiasmo di Magorno, però, in tanti, tra cittadini e associazioni che protestano invece per le condizioni infrastrutturali regionali sulle quali resta scetticismo. Ad esempio l’associazione “Basta vittime sulla statale 106” evidenzia che “ancora oggi non si conoscono le ragioni per le quali questo importante progetto è stato bloccato dal governo, sottolinea che ancora oggi non si ha una data certa per l’inizio dei lavori, denuncia la mancata chiarezza sull’avvio dei lavori del 3° megalotto della S.S.106 tra Sibari e Roseto e si dice convinta che è in atto un tentativo del governo Renzi di sottrarre parte dei finanziamenti destinati all’opera (1,5 miliardi di euro), verso la realizzazione di altre infrastrutture.