Soverato, Alecci non esclude dissesto per debito acqua da 8 milioni di euro.

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Un consiglio comunale sul quale un po’ inaspettatamente ha pesato la prospettiva del dissesto del Comune, quello di stamattina all’Acquario. La seduta era stata convocata per l’adesione all’ambito territoriale ottimale in modo da gestire la raccolta dei rifiuti in consorzio con gli altri Comuni del comprensorio, attraverso la sottoscrizione della convenzione votata a maggioranza (astenuti i tre consiglieri di Pd Oltre presenti, Giulio Moraca, Giusy Altamura e Francesco Severino). Anche in questa occasione Moraca ha fatto risaltare – come nella precedente seduta consiliare sul punto – i suoi dubbi su un’adesione “in bianco” all’ato, come l’ha definita alla fine il sindaco Ernesto Alecci ammettendo le perplessità del capogruppo di opposizione, pur evidenziando l’obbligatorietà della firma pena il commissariamento.

IPOTESI DISSESTO. Ma non è questo al momento il principale problema di Soverato: tanto Alecci quanto il vicesindaco Pietro Matacera hanno infatti ammesso che – in seguito all’iscrizione del Comune nell’elenco dei morosi ai quali la Regione chiede il rientro immediato del debito – la città dovrà probabilmente sborsare circa 8 milioni di debito accumulati, a meno che non si riesca ulteriormente a far valere la loro prescrizione; una tesi, quella prescrittiva, alla quale il Comune sembra aver aderito negli anni scorsi. “La Regione non aveva negli anni mostrato gli atti interruttivi della prescrizione, dunque il Comune ha stralciato il debito di conseguenza”, ha detto Matacera. Ma se gli atti invece ci sono e saranno idonei a ricostruire il debito, allora il discorso cambia, e dopo attento vaglio “occorrerà prenderne atto”, ha detto Matacera. Un prenderne atto che per Alecci, senza mezzi termini, vorrà dire “ahimè essere probabilmente costretti a dichiarare il dissesto, perché il Comune è nell’impossibilità di fare fronte a questa cifra”. Una cifra che manderebbe insomma a gambe all’aria il piano di riequilibrio elaborato dal Comune e ancora al vaglio delle autorità contabili.

A quanto risulta, la Regione – Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici, ha già redatto e appena inviato a firma della dirigente di settore una missiva nella quale ricostruisce il debito ritenuto ormai “certo ed esigibile” contratto dal Comune di Soverato sul servizio idropotabile relativo agli anni 1981-2004, corredandola con documentazione notificata nel tempo all’amministrazione (tra i vari documenti, ad esempio, una lettera firmata nel 2012 dal sindaco dell’epoca Leonardo Taverniti, nella quale il primo cittadino chiede, vista la notevole entità del debito, una dilazione trentennale fatta salva la prescrizione). Di differimento in differimento, dagli anni ’80 il debito è arrivato fino a noi assumendo una dimensione che ora, con una possibile imminente dichiarazione di dissesto, pesa come un macigno sul destino finanziario (e politico?) della città. Nei prossimi giorni, dunque, il Comune vaglierà le carte insieme agli uffici e trarrà quindi le conseguenze della situazione. (riproduzione riservata)

Teresa Pittelli

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