Ma che razza di domanda è questa? Assurda, credo. Almeno così dovrebbe essere considerata da tutte le persone che conosco. Eppure mi è stata appena fatta. Uno scambio poco piacevole, qui a Soverato, con un tipo che afferma di voler bene agli animali, sì, ma solo se sono di razza, o comunque solo in questo caso meriterebbero le cure, le attenzioni, i soldi che dedichiamo loro. Mi sono sentita dire: “Ma il tuo non è un cane di razza perché lo ami così tanto?”. La mia pronta risposta è stata: “Rollyno non sarà di razza come dici tu ma sicuramente è molto più “umano” rispetto a te che giudichi con questi criteri da sfigato”. Probabilmente un atteggiamento del genere non merita nemmeno risposta né discussione.
Eppure poi, tornando a casa, me lo sono chiesto, perché lo amo tanto. E il discorso sulla razza non c’entra niente. Già. Perché amo Rollyno? Un cagnolino non ti chiede nulla, ti ama e basta e il calore e l’amore che mi da lui non può immaginarlo chi mi ha fatto la domanda. Un cane, un gatto o un qualunque tipo di animale non si può giudicare dalla “razza”, perché fa parte di noi nel momento in cui entra nella nostra vita. Come dice il mio amico Alessio Veraldi, studente di Veterinaria all’Umg e amante degli animali, per quanto ci possano far arrabbiare “non parlano ma ricambiano con affetto, misto a infantile e tenera ingenuità, l’amore che ricevono. Magari ovviamente ciò non vale se allevi una vipera del Gobon, ma ogni animale è una forma di vita che come tale va rispettata. Io ho la passione e l’amore innati per gli animali e magari non faccio testo, ma dovremmo iniziare a rispettare gli animali come facciamo con le persone”.
Già. Ha ragione Alessio. E penso che purtroppo anche le persone hanno spesso e volentieri problemi di “razza”, non è che sia un tema confinato al capitolo “animali”, quello del razzismo. E allora nel mio piccolo difendendo l’amore incondizionato per Rolly, razza o non razza, va a finire che sconfiniamo in temi ancora più universali? Non è che rispettare gli animali, il loro essere oggetto di maltrattamenti sotto tanti aspetti, anche commerciali e agonistici, può essere un primo passo per rispettare anche le vite umane? Purtroppo per i cani e i gatti in particolare non vengono sempre intraprese le giuste misure di cura, tutela, lotta al randagismo e prevenzione, nonostante la presenza di presidi preziosi sul territorio come la la Lega del Cane di Soverato che da questo punto di vista conduce battaglie e ottiene risultati importanti. E allora più umiltà signori, dicendola con una battuta: “A qualcuno in certe circostanze dovrebbe esser tolta la parola dandola ai nostri migliori amici!”.
Victoria Asturi