In tempi di difficoltà e ogni tanto anche di sfiducia intorno alla scuola pubblica, soprattutto a causa dei tagli finanziari, ma anche per qualche residuo di burocrazia statale che talvolta non si traduce in risultati ottimali, esistono eccezioni davvero notevoli. Come un dirigente di un istituto di Soverato che non ha fatto in tempo a ventilare, in una conversazione più che altro privata, l’ipotesi di accarezzare l’idea di un eventuale e futuro trasferimento, per ricevere una vera sollevazione popolare di studenti e docenti. Che come si vede in questo video in trecento stamattina lo hanno aspettato fuori dall’ufficio di presidenza dell’Istituto tecnologico G. Malafarina, a Soverato, con cartelli appesi al collo (“E adesso trasferiteci tutti”), e al grido di “Servello Servello!”. E’ proprio lui, Domenico Servello, il dirigente in questione, già noto alle nostre cronache per l’attivismo nell’acciuffare fondi comunitari e ministeriali per progetti e innovazioni nelle sue scuole, a favore di una scuola più tecnologica, laboratoriale ed europea per i suoi alunni, il preside così amato e stimato dai suoi ragazzi e dal corpo docente (attualmente è anche reggente dell’istituto comprensivo dall’infanzia alla media “Ugo Foscolo”, incarico che però lascerà da settembre per la soppressione del circolo, ndr), .
“Per carità, non mettete in giro queste voci!”, si schernisce lui, chiarendo che si tratta più che altro di una riflessione ad alta voce che si era trovato a fare, conversando in occasione dell’ultimo consiglio d’istituto, nel quale si chiacchierava in termini ipotetici del liceo nel quale potrebbe piacere al dirigente chiudere in futuro la sua carriera. Nel caso di Servello, dopo dieci anni al Malafarina nei quali ha dato tutto quello che poteva dare, compreso un ultimo progetto alla firma del Miur che rappresenterà un servizio di altissimo valore ai ragazzi e al territorio, sia in termini scolastici che economici, potrebbe ad esempio sognare di trascorrere l’ultima parte della sua vita professionale in un istituto tecnico di prestigio del capoluogo (dove non mancano ottimi esempi, dal Siciliani allo Scalfaro). Solo un pour parler, per adesso, che è però servito al preside per realizzare – se ancora non lo sapesse – l’affetto e la stima che ha dai suoi circa 600 ragazzi della scuola di Soverato e dai loro insegnanti. Una ragione più che valida, dunque, per restare ancora un po’ qui, su un territorio che in termini di istruzione e servizi scolastici può e deve restare centrale e all’avanguardia.
“In tutta questa commovente manifestazione di affetto si dimentica che mancano due passaggi fondamentali: l’ok del direttore generale dell’Usr e la mia domanda! Ne riparleremo a tempo debito (giugno/luglio). Comunque i ragazzi del Malafarina non si smentiscono mai: sono speciali e sono i migliori! Grazie a tutti: questi sono i momenti – scrive alla fine Servello sul suo profilo facebook – che ti fanno amare questo lavoro così complicato e difficile”.
Teresa Pittelli