Stalettì (Cz), meno incidenti con i rilevatori hi-tech: presentato il progetto per Copanello. Riuniti esperti di sicurezza stradale, sindaci e forze dell’ordine.

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Tavolo dei relatori

Una strage peggiore di quelle tanto temute e alla ribalta internazionale come quelle dell’Isis. Solo che ci riguarda da vicino, ogni giorno. Sono le morti per incidenti stradali, 3.381 in Italia (9 al giorno) nel 2014 su 177 mila incidenti, prima causa di morte dei giovani dai 15 e i 29 anni, con un costo sociale di circa 30 miliardi di euro all’anno. E proprio in un Comune come quello di Stalettì (Cz), dove il linguaggio comune addita come la “galleria (o la strada) della morte” alcuni tratti, si è tenuto questa mattina nella sala polivalente il convegno di InFormAzione sulla Sicurezza stradale 2016 a cura della società Athena consulenza e servizi, con il patrocinio del Comune. Lavori introdotti dal sindaco di Stalettì Concetta Stanizzi, che ha puntato il dito sulla lievità delle pene e delle sanzioni per chi causa incidenti anche mortali, e sulla necessità degli enti locali di fare il possibile in termini di migliore sicurezza stradale effettiva – e non solo formale – dei propri territori.

Sala polivalente, platea
Sala polivalente, platea

Parola quindi a quelli che sono tra i massimi esperti del settore a livello nazionale. Davanti a una platea di forze dell’ordine, cittadini e amministratori del territorio (presenti tra i sindaci Mario Migliarese di Montepaone, Leo Procopio di Montauro, Salvatore Megna di Vallefiorita, Gregorio Gallello di Gasperina, Fernando Sinopoli di Centrache, Renato Puntieri di Olivadi e Tommaso La Porta di Botricello), il segretario generale Uil Polizia, federazione Lazio e provincia di Latina, Tiziano Canu, ha illustrato lo stato dell’arte dei servizi di controllo sul territorio e il loro coordinamento. E ha posto l’accento sull’importanza della rilevazione massimamente trasparente e rispettosa della norma, in grado di essere chiaramente percepita dal guidatore e rallentarne per tempo la velocità, che rappresenta l’optimum dell’efficacia in termini di sicurezza stradale, al contrario di rilevazioni eseguite magari in modo diverso, che talvolta raggiungono lo scopo di “fare cassa” ma non risultano altrettanto efficaci.

Fabio Di Mita, direttore amministrativo del Ministero dei trasporti, ha invece tenuto una piccola “lectio” sugli  strumenti di rilevazione e la loro proprietà da parte degli enti, in modo da averne ben chiari i requisiti di rispetto delle norme in termini ad esempio di visibilità della segnaletica, accertamento delle spese e tutto quanto riguarda gli aspetti amministrativi degli strumenti, compreso il possibile “danno erariale”. Calzante poi l’intervento di Rosamaria Parise, primo dirigente polizia di stato di Catanzaro – sezione stradale, che ha fornito alcuni dati significativi, ricordando tra l’altro il tragico incidente di ieri sera in via Lucrezia della Valle come esempio drammatico del problema. “La grande maggioranza degli incidenti gravi e mortali è dovuta a comportamenti scorretti: eccesso di velocità, guida distratta o pericolosa, assunzione di alcool o sostanza stupefacente. Questi comportamenti possono interagire con fattori esterni come fenomeni atmosferici, carenza di segnaletica o infrastrutture – ha spiegato la dirigente – e allora nel linguaggio comune o mediatico vediamo attribuirne la causa alle condizioni esterne”. “E’ una tendenza ad auto-assolverci incolpando la pioggia o la curva pericolosa, invece del conducente che nonostante questo ha viaggiato a una velocità superiore a quella prevista”, ha insistito Parise, ricordando anche “la nuova sindrome dell’uso di smartphone o tablet alla guida, in aumento con relativo numero di incidenti”. Sono molti dunque i fattori e gli attori da tenere presenti in un “piano di prevenzione”, secondo Parise, mentre a livello legislativo è in discussione il reato di “omicidio stradale”.

Laddove dunque un punto pericoloso esiste, come nella zona della galleria di Copanello, teatro di innumerevoli incidenti stradali anche mortali, a fare da sfondo ai comportamenti errati di chi guida, quale la migliore prevenzione? Alla luce delle relazioni, le conclusioni sono state affidate a Luigi Cosentino (Athena consulenza e servizi), che ha esposto il progetto Stalettì città sicura proposto al Comune, che “prevede l’utilizzo di una metodologia innovativa, con un’infrastruttura che racchiude in sé sia la rilevazione della velocità media che il controllo video dei comportamenti tenuti alla guida, in modo da fornire una prevenzione efficace, innovativa e completa – ha spiegato – utile eventualmente anche alle forze dell’ordine in coordinamento”. In dettaglio il meccanismo, che secondo Cosentino ha un margine di errore inferiore all’1%, si basa sul controllo della velocità media tra le due tratte ritenute dalle rilevazioni statistiche più pericolose (intorno al km 173-175 e poi al km 171 della statale 106), con la rilevazione attraverso alcune postazioni che presenterebbero anche il minimo impatto ambientale ed economico.

Resta da vedere ora se il progetto passerà il vaglio delle varie autorità preposte alla sua valutazione e in che tempi, dal momento che l’estate ormai non lontana è di solito il “momento nero” per gli incidenti stradali in quella zona. Una riflessione collettiva, in ogni caso quella di oggi, molto utile e istruttiva per i presenti, amministratori, forze di polizia o dell’arma, semplici cittadini pedoni-guidatori, per cogliere la vera necessità di osservare ogni giorno prudenza e rispetto delle regole, salvaguardando la propria vita e quella degli altri.

Teresa Pittelli

 

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