S. Valentino, lettera d’amore a Soverato… (di Pietro Curatola)

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Pietro Curatola

* Qualche anno fa non subivamo facilmente il fascino del rapporto epistolare. Per comunicare a distanza iniziavamo a essere attratti dall’uso del computer e dei cellulari trascurando l’eleganza della corrispondenza per lettera. Quando però bisognava “comunicare con il cuore”, preferivamo la classica letterina d’amore; questa veniva consegnata dall’amico intermediario che puntualmente diventava il nostro punto di riferimento vitale capace di occupare, nella nostra scala delle priorità da studenti, il primo posto ex aequo al valore delle interrogazioni sui presocratici di don Galeone o sul parallelismo pessimistico Leopardi –Schopenhauer di don Casella (devo confessare di non aver abusato nell’uso di letterine e intermediari per le grandi imprese da “conquistador” grazie al carattere estroverso da una parte e i richiami di don Roberto che, laconicamente e pazientemente, smorzava l’entusiasmo da giovani latin lover degli allievi salesiani: “Pensate a studiare che sennò restate capre!”). Oggi scrivere una lettera d’amore è difficile ma tremendamente affascinante e in un certo senso trasgressivo. Ho pensato così di scrivere una lettera d’amore a Soverato. Mia moglie non è gelosa per fortuna e poi ama i colori e quindi sarà un San Valentino foriero di fiori per Lei!

Cara Soverato, sei sempre più silenziosa ed introversa. Ma che ti succede? Ho notizie solo delle tue difficoltà e spesso mi fai sapere che è impossibile “fare” ciò che hai promesso ai tuoi figli perché i soldini sono pochi. Mi spiace tanto non immaginavo minimamente. Dai forza prova a reagire! Chiedi aiuto, coinvolgi i tuoi pargoli, potrebbero aiutarti. Tu sei grande ed hai tanta esperienza ma se li rendessi partecipi e condividessi i tuoi sogni, le tue speranze e i tuoi prossimi obiettivi di vita, forse… Come vorresti essere nel 2030? In che modo stai portando avanti i tuoi cambiamenti? Potrebbe aiutarti avere degli obiettivi chiari per il tuo domani, ogni tanto potresti farmelo capire. Continui a dirmi che ti basterebbe essere trattata bene e avere il tempo per qualche cura estetica per tornare a ‘sti benedetti albori di una volta, al sorriso sereno dei bei tempi. Mamma mia … sono veramente preoccupato perché più che desiderosa di cambiare e stare al passo con i tempi, ti trovo spesso triste e nostalgica.

Dai non fare così, non essere permalosa, voglio dire che per restare così chiusa a casa e tranquilla stai seguendo sicuramente un tuo piano strategico. Vorrei semplicemente conoscerlo. Avrai pensato a come essere più concreta, più concentrata sui tuoi difetti per migliorarli, saprai come attuare le soluzioni previste e conoscerai ormai dove e come trovare i soldini per iniziare a programmare qualcosa. I soldini che hai trovato comodamente in casa, una volta fatti i lavoretti di restauro che stai portando avanti, finiranno.
Dai, è difficilissimo lo so, ma fammi avere notizie positive ogni tanto. Io nel 2030 ti immagino più bella, più smart, più connessa al mondo esterno, più brava nell’utilizzo delle tecnologie, più attenta al mondo dell’educazione e dell’istruzione per i tuoi giovani, più accogliente e inclusiva. Scrivimi le tue priorità, dove concentrerai maggiormente i fondi che intercetterai e quali le tue intenzioni di vero cambiamento per iniziare a “fare”. Perdona la mia irruenza Soverato, ma io sono impaziente come tutti i tuoi amanti che vorrebbero saperti felice e …. Futura!

Tuo Pietro

* Pietro Curatola

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