A nulla è servita l’operazione del servizio di vigilanza venatoria, svolta dalle Guardie ambientali Wwf Italia Nucleo Catanzaro coordinata da Saverio Feudale, per salvare un piccolo di pastore tedesco semi-impiccato con un cappio d’acciaio intorno al collo, del tipo solitamente usato per catturare i cinghiali. In servizio vi era una guardia, Francesco Mancuso e due aspiranti guardie, Emanuela Puzzonia e Tiziana Curatolo. Il pastore tedesco è stato trovato nei pressi di Badolato ma un mese fa era stato avvistato a Monasterace, e nonostante molti tentativi fu impossibile prenderlo.
Oggi l’operazione è andata diversamente: “Lo abbiamo visto sulla strada, lo abbiamo inseguito, ha attraversato la ferrovia e poi si è bloccato in un fossato dove siamo riusciti a fermarlo e prenderlo”, spiega l’aspirante guardia Puzzonia. Da lì l’allerta a Serena Voci, presidente Lega del Cane Soverato, e la corsa verso il Centro Veterinario Sirio diretto da Francesco Sinopoli. Il cane era già molto sofferente, respirava a fatica e a occhio nudo si potevano notare i segni di sofferenza. Vano è stato il tentativo di Sinopoli, coadiuvato da Serena Voci, per rianimarlo. “Purtroppo non ce l’ha fatta. Il suo collo era costretto da un filo di ferro, ormai in necrosi da chissà quanto tempo. Si suppone possa essere incappato in una delle “famose” trappole per la cattura del cinghiale”, spiega Voci, chiedendosi come mai nessuno in tutto questo tempo abbia fatto qualcosa o almeno una segnalazione. “Quel fil di ferro ha compromesso la trachea e l’infezione si era diffusa compromettendo l’apparato respiratorio”, continua Voci, parlando di “sconfitta per noi che ci abbiamo creduto fino al suo ultimo respiro” e di “rabbia unita al dolore”.
“Sono scene che nessuno dovrebbe mai vedere. Avrei portato il piccolo in canile da me e lo avremmo curato facendogli capire che non tutti gli umani sono così spregevoli”, osserva ancora Voci. “Adesso sei in vita migliore, sei di nuovo libero di correre spensierato e lontano da chi invece non merita nemmeno un pensiero, da chi non merita rispetto, da chi avrà la sua punizione divina per come ti ha ridotto e per come avrebbe ridotto qualsiasi animale in libertà”, è il saluto su facebook allo sventurato cagnolino da parte della presidente della Lega del Cane.
Victoria Asturi