Esorcizzare con ironia paura e malattia: scommessa riuscita con Flebowsky al Teatro del Grillo di Soverato (Cz)

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Flebowsky GrilloFlebowsky comincia subito con una mitragliata di battute esilaranti sparate da un ispiratissimo Nicola Pistoia per presentarsi al pubblico del teatro del Grillo come professionista della malattia, veterano delle corsie ospedaliere che conosce come le sue tasche tutta la commedia di miserie e nobilità umane – rappresentata come un circo – che ogni giorno vi si mette in scena. Un mondo al contrario dove il posto più freddo si chiama “camera ardente”, al pronto soccorso col rosso si passa e col verde si aspetta, ci sono le corsie ma non si corre. E così si sorride e si annuisce riconoscendo ora questo, ora quel personaggio – il “divin primario” designato direttamente dall’alto, il medico “modico” che non si prende mai una responsabilità, la caposala killer temuta anche dai medici, il dottorino specializzando che parla “difficile” per compensare l’inesperienza – fino a ridere per le esilaranti narrazioni di momenti topici che si affrontano durante una degenza ospedaliera, come la morfificante “defecografia”.

Un’ironia spesso beffarda che giunge dritta al bersaglio, il sistema spesso incomprensibile e sclerotico della sanità italiana, toccando corde sentimentali ed emotive importanti, al di là delle risate, per tutti coloro che almeno una volta nella vita hanno intrapreso il viaggio che rappresenta una malattia, grande o piccola che sia. Flebowsky, storie di ordinaria corsia, andato in scena domenica 10 gennaio al teatro del Grillo di Soverato (Cz), è una riuscitissima riduzione teatrale dal libro Storie di ordinaria corsia di Fabrizio Blini. Autore e interprete un Pistoia in gran spolvero, perfettamente in sintonia con gli ottimi Ketty Rosselli e Armando Puccio, diretti da Gigi Piola.

Il “non luogo” ospedaliero si anima in realtà di vite, accenti, speranze, racconti che ne restituiscono le mille sfaccettature, per riuscire a sconfiggere con l’ironia le bestie nera della paura, del dolore, delle contraddizioni da pubblica amministrazione che stridono in una materia così delicata come la sanità. Una scelta indovinata quella del direttore del teatro, Claudio Rombolà, che su un attore di classe come Pistoia ha scommesso riscuotendo grandissimo consenso e spasso del pubblico, che ha tributato lunghi applausi al trio in scena. Il teatro riaprirà il sipario domenica 31 gennaio cambiando registro con “L’invenzione senza futuro, viaggio nel cinema in 60 minuti“, opera firmata da due compagnie emergenti della drammaturgia contemporanea.

Teresa Pittelli

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