Dopo l’approvazione all’unanimità dell’intitolazione della sala consiliare a Bruno Manti – per il quale sia il consigliere di maggioranza Emanuele Amoruso che il consigliere del gruppo misto Salvatore Riccio hanno avuto parole di encomio – l’assemblea comunale di Soverato ieri è passata a esaminare il punto su variazione e assestamento al bilancio. Non prima di un’osservazione critica di Giulio Moraca, capogruppo Pd Oltre, sulle circostanze nelle quali è stata riconosciuta la cittadinanza onoraria a don Alfonso Alfano sabato 21 novembre, secondo Moraca disattendendo le dovute ritualità e il coinvolgimento dell’intero consiglio comunale. Le critiche del capogruppo di opposizione si sono quindi appuntate sulla variazione di bilancio, con un’incalzante richiesta di chiarimenti sui numeri alla quale ha risposto in prima battuta il sindaco Ernesto Alecci, titolare della delega al bilancio. Alecci ha chiarito quali siano le voci principali delle variazioni, dalle spese per il personale ai libri scolastici ai minori trasferimenti erariali, ricordando anche l’anticipazione di liquidità, per pagare ad esempio la Sorical, con tasso inferiore all’1%, l’ammodernamento del palazzetto sportivo e infine l’inserimento in bilancio della previsione di mutuo trentennale per pagare il debito scaturito dalla vertenza Caminiti (circa 4 milioni di euro ndr).
Moraca ha però insistito nell’esigere spiegazioni soprattutto su due punti: in primis come mai il debito Caminiti sia stato inserito già come variazione al bilancio se non è ancora stato riconosciuto, e inoltre come mai sia stata chiesta di recente dal Comune una nuova anticipazione di liquidità alla Cassa depositi e prestiti, per oltre 750 mila euro e sempre per pagare debiti 2014, senza informarne il consiglio comunale. “Un nuovo indebitamento per la città è competenza del consiglio comunale”, ha sottolineato Moraca, mentre Alecci ha ribadito di aver firmato la richiesta un paio di settimane fa, in urgenza dal momento che la liquidità serve a pagare debiti importanti e servizi essenziali, considerata anche la difficoltà del Comune di incassare quanto dovrebbe dai tributi. Davanti alle insistenze di Moraca nel capire, in particolare, i dettagli sul debito Caminiti e i suoi interessi e sul “perché la relativa posta non venga riservata come sarebbe logico al previsionale 2016”, la parola è passata a Paolo Macrina, responsabile finanziario del Comune. Macrina ha descritto l’intera operazione che va dalla rimodulazione del piano di riequilibrio all’attuale variazione d bilancio come frutto di scelte che hanno prodotto economie da accantonare nel fondo crediti di dubbia esigibilità. Spiegazioni che comunque non hanno soddisfatto Moraca, che ha ingaggiato con Macrina un confronto dialettico al termine del quale ognuno è rimasto sulle sue posizioni.
La partita finanziaria è passata quindi con i voti della maggioranza, la contrarietà dei consiglieri Moraca e Giusy Altamura (assente Severino), e l’astensione di Riccio. Sul punto si attende adesso di vedere realizzato quanto il sindaco è tornato anche ieri a promettere, vale a dire una marcia in più ingranata sulla riscossione dei tributi pregressi e la creazione di un data base con tutte le posizioni contributive e fiscali dei residenti. Sempre con i voti della maggioranza, mentre la minoranza si è astenuta, è passata infine la delibera proposta da Pietro Matacera, vicesindaco e assessore alle attività produttive, sulla “liberalizzazione” delle aree commerciali che potranno prestarsi a fiere, esposizioni, feste, aree food, rassegne ed eventi (segue). Una piccola rivoluzione che nei piani dell’amministrazione servirà da un lato a sburocratizzare l’iter per fare di Soverato un centro commerciale naturale, dall’altro a regolamentare situazioni che prima erano poco trasparenti. Un pacchetto di norme che si completerà con l’entrata in vigore del regolamento sul commercio nel 2016, e che secondo Matacera sarà di aiuto anche ai commercianti “fissi”, in un’ottica di trasparenza e collaborazione dei commercianti tra di loro e con l’ente comunale.
Isabelle Nieto