DEBITO ACQUA: POSSIBILE IL DISSESTO? Dopo l’annuncio di una settimana esatta fa, in consiglio comunale, di un eventuale valutazione della possibilità di dissesto per il Comune a causa del debito di circa 8 milioni contratto con la Regione per il servizio idro-potabile, dalle stanze del municipio non sono trapelate nuove e decisive notizie a riguardo. Nonostante la fibrillazione che alcuni attribuiscono alla maggioranza in questi giorni complicati dal punto di vista delle valutazioni finanziarie da fare, e la legittima curiosità dei cittadini che vogliono sapere dove va il Comune dal punto di vista economico. Il punto è questo: la Regione Calabria rivendica un credito da 8 milioni di euro per il servizio “acqua” corrisposto tra gli anni 1981 e 2004, ma il Comune ha perseguito finora la linea della prescrizione di questo debito, con la conseguenza – potenzialmente grave – di averlo stralciato già nel 2014, sotto la guida del commissario Virginia Rizzo.
DEBITO ACQUA: COME STANNO LE COSE? Il fatto che il debito sia stato stralciato dai residui passivi comporta – nel caso che la Regione riesca a far valere la mancata prescrizione – di dovervi fare fronte ricorrendo a nuove entrate, cosa oggettivamente ai limiti dell’impossibile, come lo stesso sindaco Ernesto Alecci ha ammesso in consiglio comunale venerdì scorso quando ha fatto cenno al problema. E in questi giorni, interrogato in merito a margine di una conferenza stampa, Alecci ha ribadito che “è in corso la ricostruzione dei documenti, dopo un accesso agli atti ottenuto dal Comune nei confronti della Regione, e la via della prescrizione resta una chance”. Non a caso il Comune sta perseguendo questa linea prescrittiva anche con ricorso legale affidato all’avvocato Mimmo Calabretta, contro il decreto regionale che include Soverato nell’elenco degli enti morosi. Vero è che la Corte dei conti chiedeva conto da tempo di questo debito, da ultimo nel luglio 2015, ottenendo in agosto dal Comune una risposta che reiterava la convinzione della sua prescrizione, e comunque l’ipotesi di attivazione del fondo passività potenziali. Il problema è che questo inserimento non risulterebbe, né da bilancio preventivo approvato a settembre 2015, quindi nel riaccertamento straordinario dei residui, né nel successivo piano di riequilibrio di ottobre.
DEBITO ACQUA: MINORANZA VUOLE SPIEGAZIONI. Al di là quindi di come si vogliano considerare le richieste della Regione corredate da documenti e atti, tra le quali risulterebbe una nota datata 25 settembre 2015 via pec con relativo piano di estinzione, una diffida del 15 gennaio 2016 e un’ultima nota del 29 febbraio, resta il fatto che questo debito, se emergerà, non troverebbe copertura. E a quanto risulta la minoranza consiliare guidata da Giulio Moraca (Pd Oltre) intende, in proposito, mettere in campo nei prossimi giorni iniziative sul fronte della comunicazione e su quello istituzionale, per chiedere, tra le altre cose, i motivi della mancata comunicazione al consiglio comunale dell’interlocuzione con la Regione relativa alla contestazione della prescrizione del debito. Sicuramente una tegola di non poco peso sulla testa della giovane amministrazione Alecci, alle prese in questi giorni con la valutazione delle carte, prima di capire – anche in vista del riaccertamento straordinario dei residui di aprile – quale sia la strada giusta per uscire dal guado ed evitare un dissesto, con le relative ed eventuali responsabilità, che secondo la convinzione sempre ribadita dal sindaco non sarebbe una bella prospettiva per la città.
Teresa Pittelli
Non capisco come funziona la politica a Soverato,forse mi sbaglio io,ma (Ha fatto scuola Don camillo e don Peppone) quando una comunità,si trova in gravi difficoltà,le parti politiche lasciano decadere tutti gli attriti e si uniscono per risolvere le emergenze.Adesso sembra che le cose non stiano più come una volta,ora l’odio ha preso il sopravvento sulla sana politica e si combatte più la persona che il partito e tutto a danno della Città e dei suoi cittadini,quindi da una parte una Giunta capitanata dal Sindaco Alecci che sono certo sta profondendo tutte le sue forse nella vana speranza purtroppo di uscire da questo enpas vittorioso,dall’altra una opposizione che non vuole il bene di Soverato altrimenti proporrebbe delle idee da mettere sul tavolo per aiutare e non affossare il Comune.